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Diabete mellito di tipo 2: Empagliflozin, un inibitore SGLT2, riduce il rischio cardiovascolare e la mortalità cardiovascolare


Nei pazienti diabetici ad alto rischio di complicanze cardiache, Empagliflozin ( Jardiance ) ha ridotto in modo sensibile la mortalità.
Empagliflozin è il primo farmaco per il diabete di tipo 2 a dimostrare di allungare la vita dei pazienti diabetici.

Nello studio EMPA-REG Empagliflozin ha ridotto le morti per complicanze cardiache del 38%, le morti per qualsiasi causa del 32% e le ospedalizzazioni a causa di insufficienza cardiaca cronica del 35%.

I risultati sono stati particolarmente sorprendenti perché i quattro quinti, quasi, dei partecipanti stavano già assumendo farmaci per il controllo della glicemia, della pressione sanguigna e del colesterolo, oltre ad assumere Empagliflozin o un placebo.

Lo studio ha arruolato 7.020 pazienti in 42 Paesi; il periodo osservazionale è stato, in media, di circa tre anni.

Dallo studio è emerso che il farmaco ha ridotto del 14% il numero combinato di infarti miocardici non-fatali, ictus non-fatali e di decessi a causa di complicanze cardiache.

Empagliflozin appartiene alla classe degli inibitori SGLT2 ( co-trasportatore sodio-glucosio di tipo 2 ).
Questi farmaci aiutano i reni ad espellere più glucosio dal sangue attraverso le urine.

Altri inibitori SGLT2 in commercio sono Canagliflozin ( Invokana ) e Dapagliflozin ( Farxiga ).
E’ in sviluppo clinico Ertugliflozin. ( Xagena )

Fonte: 51st European Association for the Study of Diabetes Annual Meeting, 2015

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