Gli estrogeni hanno un ruolo protettivo nei confronti dello sviluppo della fibrosi epatica


Prima della menopausa le donne con steatoepatite non-alcolica presentano un minor rischio, rispetto agli uomini con la medesima patologia, di andare incontro a grave fibrosi epatica, mentre dopo la menopausa le differenze tra uomini e donne si riducono in modo considerevole.

Queste differenze fanno pensare che gli estrogeni rivestano un ruolo protettivo contro lo sviluppo della fibrosi epatica.

La steatoepatite non-alcolica include diversi disturbi più o meno gravi: eccesso di grasso a livello epatico, infiammazione, e nei casi più gravim fibrosi e cirrosi.
Ha una incidenza crescente in parallelo con l’aumento di diabete mellito, obesità e sindrome metabolica.

Studi precedenti avevano dimostrato che gli estrogeni sono in grado di prevenire l’attivazione delle cellule stellate in vitro e di far regredire la fibrosi in vivo, ma le associazioni tra genere, menopausa e gravità non sono ancora ben definite.

Uno studio ha quindi valutato queste associazioni in pazienti con steatoepatite non-alcolica.

Sono stati arruolati 541 adulti affetti da questa patologia, di età media pari a 48 anni, che nel 22% dei casi mostravano fibrosi in fase avanzata: il 35.1% dei pazienti coinvolti era composto da uomini, il 28.4% da donne in premenopausa e il 36.5% da donne in menopausa.

Dopo aggiustamenti per i fattori di rischio di fibrosi già noti ( età, razza, indice di massa corporea [ BMI ], diabete mellito, etc ) le analisi hanno mostrato che rispetto alle donne in età fertile, il rischio di fibrosi in forma grave è più elevato nelle donne in postmenopausa e negli uomini: un aumento, rispettivamente, di 1.4 e 1.6 volte.

Dallo studio è emerso che gli estrogeni hanno un ruolo protettivo nei confronti dello sviluppo della fibrosi epatica, ma non chiariscono ancora l’impatto di questi ormoni sulla progressione della patologia nei pazienti con steatoepatite non-alcolica. ( Xagena_2013 )

Fonte: Hepatology, 2013

Xagena_Medicina_2013