Cancro alla prostata resistente alla castrazione non-metastatico: Darolutamide migliora la sopravvivenza globale


Darolutamide ( Nubeqa ) ha dimostrato di migliorare in modo significativo la sopravvivenza globale ( OS ) e di ritardare l’insorgenza dei sintomi associati alla malattia, riducendo la tossicità legata al trattamento, negli uomini con carcinoma alla prostata resistente alla castrazione non-metastatico ( nmCRPC ).

I dati dell’analisi finale di sopravvivenza, pre-pianificata, dello studio di fase III ARAMIS sono stati presentati al 2020 Virtual Scientific Meeting - American Society of Clinical Oncology ( ASCO ).

I risultati dello studio ARAMIS pubblicati in precedenza avevano mostrato un miglioramento significativo dell’endpoint primario di efficacia, la sopravvivenza libera da metastasi ( MFS ), con una mediana di 40.4 mesi per Darolutamide in associazione a terapia di deprivazione androgenica ( ADT ) rispetto ai 18.4 mesi per placebo in combinazione a terapia ADT ( p inferiore a 0.001 ); tuttavia i dati di sopravvivenza globale non erano ancora maturi al momento dell’analisi delal sopravvivenza MFS.

I pazienti trattati con Darolutamide in combinazione con la terapia ADT hanno mostrato un miglioramento significativo della sopravvivenza globale ( OS ) rispetto a placebo in associazione a terapia ADT, con una riduzione del 31% del rischio di mortalità ( hazard ratio, HR=0.69, IC 95%: 0.53-0.88; p=0.003 ).

A un follow-up prolungato, il profilo di sicurezza di Darolutamide si è mantenuto favorevole, permettendo alle persone affette da nmCRPC di preservare il proprio stile di vita quotidiano.
Coerentemente con i risultati delle analisi primarie precedentemente riportati, Darolutamide in associazione a terapia ADT ha mostrato un profilo di tollerabilità favorevole rispetto alla sola terapia ADT, confermato da una analisi di sicurezza a una prolungata osservazione, senza aumenti clinicamente rilevanti dei tassi di ipertensione, cadute o effetti sul sistema nervoso centrale.

Nell’analisi di folIow-up degli endpoint secondari, questi sono risultati tutti statisticamente significativi.
La Darolutamide associata a terapia ADT ha mostrato di ritardare in modo significativo il tempo alla progressione del dolore, alla chemioterapia citotossica e al primo evento scheletrico sintomatico ( SSE ) rispetto a placebo e terapia ADT.

Lo studio ARAMIS è uno studio di fase 3 randomizzato, multicentrico, in doppio cieco, controllato verso placebo, disegnato per valutare la sicurezza e l’efficacia di Darolutamide per via orale nei pazienti con tumore nmCRPC in trattamento con terapia di deprivazione androgenica e ad alto rischio di sviluppare metastasi.
Nel corso dello studio clinico, 1.509 pazienti sono stati assegnati in modo random in un rapporto 2:1 ad assumere 600 mg di Darolutamide per via orale due volte al giorno oppure placebo in associazione a terapia ADT.
Nello studio erano ammessi anche i pazienti con storia di convulsioni.

La Darolutamide è un inibitore orale del recettore degli androgeni ( ARi ) con una struttura chimica peculiare: si lega al recettore degli androgeni con un’elevata affinità e mostra una forte attività antagonista, inibendo la funzione del recettore e la crescita delle cellule di carcinoma prostatico. ( Xagena_2020 )

Fonte: Bayer, 2020

Xagena_Medicina_2020