Torcetrapib: il sabato nero di Pfizer


14 Dicembre 2006 - Nel 2010 scadrà negli USA il brevetto dell’Atorvastatina ( Lipitor; in Italia: Torvast ).
L’immissione sul mercato di Torcetrapib avrebbe permesso a Pfizer di difendere i 13 miliardi di dollari di fatturato che vengono annualmente garantiti dalla vendita di Atorvastatina.

Pfizer nutriva grande speranza nel Torcetrapib, un inibitore della proteina CEPT, in grado di aumentare i livelli di colesterolo HDL.

Due giorni prima di abbandonare lo sviluppo del farmaco, il CEO di Pfizer, Jeffrey Kindler, aveva dichiarato che Torcetrapib era uno dei più importanti sviluppi della ricerca farmaceutica.

Pfizer ha investito 800 milioni di dollari per lo sviluppo di Torcetrapib.

La rivista Forbes ha riportato che non tutti i Ricercatori erano concordi nel ritenere che Torcetrapib fosse un farmaco rivoluzionario.

Alla fine degli anni 80 prese avvio l’ipotesi HDL. I Ricercatori della Columbia University osservarono una correlazione tra alti livelli di HDL, a causa di mutazioni del gene CEPT, e la bassa incidenza di eventi cardiovascolari.

Questa scoperta indusse i Ricercatori della società farmaceutica Pfizer a sviluppare farmaci in grado di abbassare i livelli della proteina CEPT, una proteina coinvolta nel trasporto del colesterolo.

Nel 1996, tuttavia, uno studio compiuto sempre da Ricercatori della Columbia University aveva evidenziato, sorprendentemente, un più alto rischio di malattia coronarica tra i soggetti con mutazioni nel gene CEPT e conseguenti bassi livelli plasmatici della proteina.

Un giudizio negativo sull’inibizione della proteina CEPT fu espresso nel 2000 da Yuji Matsuzawa dell’Osaka University ( Giappone ): l’inibizione di CEPT poteva produrre particelle HDL disfunzionali in grado di promuovere la trombosi.

Tuttavia, non tutti gli studi si rivelarono negativi.
A convincere i Ricercatori Pfizer della bontà del farmaco furono soprattutto gli studi sui conigli.
I conigli a cui venivano somministrati i farmaci bloccanti la CEPT presentavano più bassi livelli di placche aterosclerotiche.

Nel 2004, Pfizer ebbe la prova che stava procedendo correttamente.
Uno studio di piccole dimensioni ( 19 pazienti con bassi livelli di colesterolo HDL ) mostrò che l’inibitore CEPT, Torcetrapib, era in grado di aumentare i livelli di colesterolo HDL del 61%, senza provocare effetti indesiderati.

Il trattamento aveva, tuttavia, la durata di sole 4 settimane.

Il passo successivo fu quello di verificare se l’inibizione della proteina CEPT permettesse di prevenire l’infarto miocardico.

Il 2 dicembre 2006, Pfizer aveva organizzato presso un hotel a Times Square, a New York, un incontro con 100 cardiologi di alto livello per la presentazione dei dati riguardanti Torcetrapib.
L’atmosfera, come riporta Forbes, era quella della grandi occasioni.

Pfizer nutriva grande speranza nel farmaco e certa dei risultati positivi degli studi clinici in corso aveva pianificato di presentare all’FDA ( Food and Drug Administration ) il dossier di registrazione del Torcetrapib alla fine del 2007.

Al termine dell’incontro, alle 6.30 pomeridiane ( ora di New York ), durante un cocktail, il Chief Medical Officer di Pfizer, Joe Feczko, diede l’annuncio che Pfizer aveva abbandonato lo sviluppo del Torcetrapib a causa di un’aumentata incidenza di mortalità riscontrata nello studio ILLUMINATE: 82 pazienti trattati con Torcetrapib e Atorvastatina erano morti contro 51pazienti nel braccio solo Atorvastatina.

Lunedì 4 dicembre, alla Borsa di New York, le azioni Pfizer perdevano in valore 20 miliardi di dollari, in un solo giorno.

Ora spetta a Jeffrey Kindler cambiare il volto di Pfizer e renderla ancora competitiva.

XageneFinanza_2006