L’attività mentale potrebbe rallentare il declino cognitivo, ma accelerare la demenza in età avanzata


Una nuova ricerca pubblicata sulla rivista Neurology ha dimostrato che le attività mentalmente stimolanti come il cruciverba, la lettura e l'ascolto della radio possono, in un primo momento, rallentare il declino delle abilità di pensiero, ma accelerare la demenza più avanti, in età avanzata.

I risultati suggeriscono che il beneficio di ritardare i primi segnali di declino cognitivo avrebbe come contraltare una più rapida progressione della demenza in seguito; ancora non è chiaro perché questo accada.

Le attività mentalmente stimolanti possono in qualche modo aumentare la capacità del cervello di funzionare abbastanza normalmente, nonostante l'accumulo di lesioni cerebrali associate a demenza. Tuttavia, una volta diagnosticata la demenza, le persone che hanno uno stile di vita più attivo mentalmente hanno maggiori probabilità di sviluppare più alterazioni cerebrali legate alla demenza rispetto a quelle senza molta attività mentale.
Il risultato è che chi ha stili di vita più mentalmente attivi può andare incontro a un ritmo più veloce di declino, una volta iniziata la demenza.

Le attività mentali comprimono il periodo di tempo che una persona trascorre con la demenza, ritardando il suo inizio e quindi accelerandone la progressione. Questo riduce la quantità complessiva di tempo in cui una persona può soffrire di demenza.

Per lo studio, i ricercatori hanno valutato l'attività mentale di 1157 persone di 65 anni o più che non avevano demenza all'inizio dello studio della durata di quasi 12 anni.

Le persone hanno risposto a domande sulla partecipazione ad attività mentali come ascoltare la radio, guardare la televisione, leggere, fare attività ludiche e andare in un museo; su una scala di 5 punti per l'attività cognitiva, più punti segnati corrispondevano a quanto più spesso le persone avevano partecipato ad esercizi mentalmente stimolanti.

Nel corso dei successivi 6 anni, lo studio ha rilevato che il tasso di declino cognitivo nelle persone senza deterioramento cognitivo era ridotto del 52% per ogni punto della scala di attività cognitiva.
Per le persone con malattia di Alzheimer, il tasso medio di declino per anno era aumentato del 42% per ogni punto della scala di attività cognitiva. ( Xagena_2010 )

Fonte: American Academy of Neurology, 2010



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