Acamprosato nel mantenimento dell’astinenza nel paziente alcol-dipendente


L’Acamprosato ( Campral ) è un neuromodulatore specifico indicato nel mantenimento dell’astinenza nel paziente alcoldipendente. Riducendo il carving, ossia il desiderio incoercibile di bere, l’Acamprosato diminuisce l’incidenza, la gravità e la frequenza delle ricadute.

L’alcolismo è una malattia cronica recidivante che solo in Italia riguarda circa 1 milione e mezzo di persone.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ( OMS ) stima che, nel mondo, l’alcol provochi complessivamente 2 milioni e mezzo di morti ogni anno, il 4% di tutti i decessi. In Italia sono almeno 30.000 l’anno i decessi per cause alcol-correlate e l’alcol rappresenta la prima causa di morte tra i giovani fino all’età di 24 anni.

Il consumo di alcol non solo produce danni al bevitore stesso, ma anche alla famiglia e al contesto sociale allargato in cui vive. L’alcol può indurre comportamenti violenti ( 1 omicidio su 4 e 1 suicidio su 6 è alcol-correlato ), abusi, abbandoni, perdite di opportunità sociali, incapacità di costruire legami affettivi e relazioni stabili, invalidità, incidenti sul lavoro e sulla strada. Secondo quanto reso noto dall’Istituto Superiore di Sanità, attualmente in Europa tra 5 e 9 milioni di bambini vivono in famiglie con problemi di alcol.

Acamprosato, la cui somministrazione deve essere sempre associata a un supporto psicosociale o psicoterapeutico, non procura dipendenza, abuso o astinenza alla sua sospensione; non potenzia l’effetto dell’alcol se questo viene assunto nel corso del trattamento; non modifica lo stato psichico dell’individuo e può, infine, essere associato a farmaci spesso assunti dai pazienti alcolisti.

L’efficacia del trattamento è stata valutata e quantificata con numerosi studi clinici. Di particolare rilevanza uno studio clinico a lungo termine, controllato con placebo, in cui 272 pazienti sono stati sottoposti a terapia con Acamprosato per 48 settimane, e seguiti successivamente per altre 48 settimane in cui non assumevano il farmaco.
In questo studio, l’astinenza continua durante le 48 settimane di trattamento era pari a 131 ( mediana ) giorni nel gruppo trattato con il farmaco, mentre era di soli 45 giorni ( mediana ) nel gruppo trattato con placebo, con il 44.8% di pazienti che non avevano mai avuto recidive nel gruppo trattato con Acamprosato, rispetto al 25.3% nel gruppo trattato con placebo.
Alla fine del periodo di follow-up senza trattamento, il 39.9% dei pazienti del gruppo trattato con Acamprosato che avevano completato lo studio non aveva avuto alcuna recidiva, contro il 17.3% del corrispondente gruppo di pazienti trattati con placebo.

Secondo i dati della Relazione del Ministero della Salute del 2010, ad oggi sono poco più di 69.000 i pazienti alcol-dipendenti che afferiscono ai 459 Servizi di Alcologia dislocati sul territorio italiano. Di questi solo circa 18.000 ricevono un programma di cura di tipo integrato, cioè un programma in grado di associare l’intervento psicosociale con quello farmacologico.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono attribuibili all'alcol il 38.1% dei decessi per incidenti stradali nei maschi e il 18.4% nelle femmine, il 60.5% dei decessi per cirrosi epatica nei maschi, il 51.5% di quelli tra le donne, il 36.6% e il 21.8% dei decessi per tumori orofaringei maschili e femminili, rispettivamente; il 49.2% dei decessi tumori laringei maschili e il 37.1% di quelli femminili. Inoltre, vanno considerate le morti per tumore al fegato, di cui il 36.5% per gli uomini e al 26.1% per le donne, il 49.5% e il 43.3% dei decessi per epilessia per gli uomini e per le donne, rispettivamente e il 57.7% e il 49.2% dei decessi rispettivamente maschili e femminili per varici esofagee. ( Xagena_2011 )

Fonte: Merck Serono, 2011



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