Scompenso cardiaco: Candesartan riduce il rischio di fibrillazione atriale


Il Candesartan ( Ratacand ), in aggiunta alla terapia standard, ha ridotto l’incidenza di fibrillazione atriale nei pazienti con insufficienza cardiaca, tra cui quelli con funzione sistolica ventricolare sinistra ridotta o preservata.

L’incidenza di fibrillazione atriale nei pazienti con insufficienza cardiaca è alta ed è compresa tra il 10 ed il 30%.

La fibrillazione atriale in questi pazienti è associata ad un declino della funzione cardiaca e ad un peggioramento dei sintomi dell’insufficienza cardiaca, tra cui riduzione della capacità di esercizio e deterioramento della classe funzionale.
Questo può portare a ricovero ospedaliero, aumenta la morbilità per l’ictus e la mortalità.

L’analisi del Programma CHARM, con un periodo osservazionale di 37.7 mesi, ha mostrato che il 5.55% dei pazienti nel gruppo Candesartan ha presentato uno o più episodi di fibrillazione atriale rispetto al 6.74% del gruppo placebo ( p = 0.048 ).

La riduzione del rischio relativo per l’incidenza di fibrillazione atriale è stata del 17.7% con Candesartan rispetto al placebo.

Riduzioni significative della fibrillazione atriale sono state osservate nei gruppi di pazienti con gravità variabile dei sintomi di insufficienza cardiaca, e con impiego concomitante di farmaci quali gli antiaritmici, gli Ace-inibitori, i beta-bloccanti e lo Spironolattone.

Questi risultati sono in linea con quelli di precedenti studi clinici che hanno indicato che i sartani possono ridurre la fibrillazione atriale, sebbene questo sia il primo studio a dimostrare che un sartano riduce l’aritmia nei pazienti con insufficienza cardiaca sintomatica. ( Xagena_2006 )

Fonte: American Heart Journal, 2006






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