Fibrillazione atriale: ablazione transcatetere vs ablazione chirurgica


L'ablazione con catetere e l'ablazione chirurgica minimamente invasiva sono diventate una terapia accettata per la fibrillazione atriale refrattaria ai farmaci antiaritmici.

Uno studio clinico randomizzato ha confrontato l’efficacia e la sicurezza dei nuovi approcci non farmacologici nel corso di 12 mesi di follow-up.

Un totale di 124 pazienti con fibrillazione atriale refrattaria ai farmaci antiaritmici, con dilatazione atriale sinistra e ipertensione ( 42 pazienti, 33% ) o precedente ablazione con catetere fallita ( 82 pazienti, 67% ) sono stati randomizzati ad ablazione con catetere ( 63 pazienti ) o ablazione chirurgica ( 61 pazienti ).

La procedura di ablazione con catetere consisteva nell'isolamento della vena polmonare e ablazione lineare in atrio.
L’ablazione chirurgica consisteva nell'isolamento con radiofrequenza bipolare della vena polmonare bilaterale, ablazione dei plessi ganglionati ed escissione dell'appendice atriale sinistra con linee aggiuntive opzionali.

Al follow-up di 6 e 12 mesi è stata eseguito ECG e 7 giorni di registrazione con Holter.

L'endpoint primario, cioè la libertà da aritmia atriale sinistra maggiore di 30 secondi senza farmaci antiaritmici dopo 12 mesi, è stato del 36.5% per l’ablazione con catetere e del 65.6% per l’ablazione chirurgica ( P=0.0022 ).

L'end point primario di sicurezza di importanti eventi avversi durante i 12 mesi di follow-up è stato significativamente più alto per l’ablazione chirurgica rispetto all’ablazione con catetere ( n=21 [ 34.4% ] vs n=10 [ 15.9% ], P=0.027 ), riconducibili principalmente a complicanze procedurali, quali pneumotorace, sanguinamento maggiore, e necessità di pacemaker.
Nel gruppo ablazione con catetere, 1 paziente è deceduto a 1 mese per emorragia subaracnoidea.

In conclusione, nei pazienti con fibrillazione atriale con dilatazione dell'atrio sinistro e ipertensione, o precedente ablazione con catetere per fibrillazione atriale fallita, l’ablazione chirurgica è risultata superiore all’ablazione con catetere per ottenere la libertà dalle aritmie atriali sinistre dopo 1 anno di follow-up, anche se il tasso di eventi avversi procedurali è stato significativamente più alto per l’ablazione chirurgica che per l’ablazione con catetere. ( Xagena_2012 )

Boersma LVA et al, Circulation 2012; 125: 23-30



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