Spondilite anchilosante: Secukinumab, un inibitore dell'interleuchina 17A


La spondilite anchilosante fa parte di una famiglia di patologie infiammatorie croniche che comprendono anche l’artrite psoriasica. Solitamente provoca una grave compromissione della mobilità della colonna vertebrale e della funzionalità fisica, con ripercussioni sulla qualità di vita. Nella maggior parte dei casi, esordisce in pazienti, in particolare di sesso maschile, di età compresa tra i 13 e i 20 anni.
I familiari dei soggetti affetti da spondilite anchilosante presentano un rischio maggiore di sviluppare la malattia.

La spondilite anchilosante è una malattia infiammatoria cronica caratterizzata da dolore e rigidità vertebrale e articolare che, se non adeguatamente gestita, può portare a una significativa perdita di mobilità.
Molti pazienti affetti da spondilite anchilosante rispondono in modo non-adeguato agli standard attuali di cura con farmaci anti-TNF.
Nei casi più gravi può avvenire la fusione tra colonna vertebrale e articolazioni soprastanti il coccige.
Per seguire la progressione della spondilite anchilosante e l’efficacia del trattamento occorre eseguire radiografie, tomografia computerizzata o risonanza magnetica della colonna vertebrale o delle articolazioni sacroiliache.

Il miglioramento dei sintomi di spondilite anchilosante è valutato in base ai criteri di risposta ASAS ( Assessment of Spondyloarthritis International Society ).
ASAS 20 definisce un miglioramento di almeno il 20% e un miglioramento assoluto di almeno 10 unità su una scala da 0 a 100 mm in almeno tre dei seguenti parametri: miglioramento della flessibilità, del dolore notturno, della capacità di svolgere particolari attività, della rigidità mattutina e assenza di peggioramento della patologia.
La percentuale dei pazienti che raggiungono una risposta ASAS 20 è un approccio accettato per valutare l’efficacia dei trattamenti nella spondilite anchilosante.

In occasione del Congresso annuale di American College of Rheumatology & Association of Rheumatology Health Professionals ( ACR/ARHP ) che si è tenuto a San Diego ( California, Stati Uniti ) sono stati presentati i nuovi dati a lungo termine di Secukinumab ( Cosentyx ), un inibitore dell’interleuchina 17A ( IL-17A ) interamente umano, nei pazienti affetti da spondilite anchilosante.

Quasi l’80% dei pazienti con spondilite anchilosante trattati con Secukinumab non ha presentato progressione radiologica ( mSASSS inferiore a 2 ) della colonna vertebrale a 4 anni. Inoltre i dati hanno evidenziato un miglioramento costante dei segni e dei sintomi in quasi l’80% dei pazienti a fronte di un profilo di sicurezza favorevole.

MEASURE 1 è uno studio multicentrico, randomizzato, controllato verso placebo, di fase III della durata di 2 anni che ha come obiettivo quello di valutare l’efficacia e la sicurezza di Secukinumab nei pazienti con spondilite anchilosante in fase attiva.
In totale 290 pazienti su 371 hanno completato lo studio, e successivamente questi pazienti sono stati invitati a entrare in un periodo di estensione di 3 anni.
Gli endpoint primari erano rappresentati dalla superiorità di Secukinumab rispetto al placebo alla settimana 16 nella percentuale di pazienti che ottenevano un miglioramento di almeno il 20% nei criteri di risposta ASAS 20.
Dalla settimana 16, i pazienti nel braccio placebo dello studio sono stati nuovamente randomizzati al trattamento con Secukinumab 75 mg o 150 mg in base alla risposta ASAS 20; per i non-responder il passaggio è avvenuto alla settimana 16 e per i responder alla settimana 24.

Tra i pazienti che hanno partecipato allo studio, in quasi l’80% è stata dimostrata assenza di progressione radiologica nelle 208 settimane di trattamento, in termini di misurazioni radiografiche in base al punteggio mSASSS ( Stoke Ankylosing Spondylitis Spinal Score modificato ).
L'assenza di progressione strutturale della spondilite anchilosante è stata accompagnata da risultati duraturi nelle misurazioni del dolore riferite dai pazienti, con più del 75% dei pazienti che a 4 anni aveva conservato una risposta ASAS 20. ( Xagena_2017 )

Fonte: ACR/ARHP Meeting, 2017

Xagena_Medicina_2017