Terapia di resincronizzazione cardiaca: prevenzione della progressione della malattia


Precedenti dati hanno indicato che la terapia di resincronizzazione cardiaca rallenta la progressione della malattia e migliora gli esiti dei pazienti asintomatici o leggermente sintomatici con disfunzione ventricolare sinistra e un complesso QRS largo.

Uno studio ha determinato gli effetti nel lungo periodo della resincronizzazione cardiaca ( CRT ) in una coorte europea di pazienti arruolati nello studio REVERSE ( Resynchronization Reverses Remodeling in Systolic Left Ventricular Dysfunction ).

Un totale di 262 pazienti, a cui era stato impiantato un pacemaker o un defibrillatore con funzione CRT, con QRS maggiore o uguale a 120 ms e frazione d’eiezione ventricolare sinistra inferiore o uguale al 40%, sono stati assegnati in modo casuale a un trattamento attivo ( CRT ON, n=180 ) o a un gruppo controllo ( CRT OFF; n=82 ), per 24 mesi.

Al basale, la frazione d’eiezione ventricolare sinistra media era pari al 28%. Tutti i pazienti erano in ritmo sinusale e stavano ricevendo terapia medica ottimale.

Nel gruppo CRT ON, il 19% dei pazienti è andato incontro a peggioramento contro il 34% nel gruppo CRT OFF ( p=0.01 ).

L’indice del volume telesistolico del ventricolo sinistro si è ridotto in media di 27.5 ml/m2 nel gruppo CRT ON contro 2.7 ml/m2 nel gruppo CRT OFF ( p<0.0001 ).

Il tempo alla prima ospedalizzazione per scompenso cardiaco o di mortalità ( hazard ratio, HR=0.38; p=0.003 ) è risultato significativamente ritardato dalla terapia di risincronizzazione cardiaca.

In conclusione, dopo 24 mesi di terapia di resincronizzazione cardiaca, e rispetto ai controlli, gli esiti clinici e la funzione ventricolare sinistra sono risultati migliorati e le dimensioni ventricolari sinistre sono diminuite in questa popolazione di pazienti in classe NYHA I o II. Queste osservazioni stanno ad indicare che la terapia di resincronizzazione cardiaca previene la progressione della malattia nei pazienti con disfunzione ventricolare sinistra asintomatica o leggermente sintomatica. ( Xagena_2009 )

Daubert C et al, J Am Coll Cardiol 2009; 54: 1837-1846



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Cardio2009