Sindrome coronarica acuta: i benefici di Abciximab permangono per un anno


Lo scopo dello studio è stato quello di verificare se i benefici di Abciximab ( ReoPro ) nei pazienti con sindrome coronarica acuta senza sopralivellamento ST ( NSTE-ACS ), sottoposti ad intervento coronarico percutaneo ( PCI ) dopo pretrattamento con 600 mg di Clopidogrel ( Plavix ), si mantenessero per un anno.

Lo studio ISAR-REACT 2 ( Intracoronary Stenting and Antithrombotic Regimen Rapid Early Action for Coronary Treatment 2 ) ha coinvolto 2.011 pazienti ad alto rischio con NSTE-ACS, sottoposti ad intervento PCI, assegnati in modo casuale ad Abciximab o a placebo, dopo pretrattamento con 600mg di Clopidogrel.

L’endpoint primario era rappresentato dall’incidenza combinata di morte, infarto miocardico o rivascolarizzazione del vaso bersaglio, ad 1 anno.

L’outcome primario è stato raggiunto nel 23.3% dei pazienti allocati ad Abciximab, contro il 28% dei pazienti assegnati al placebo ( rischio relativo, RR= 0.80; P=0.012 ).

L’incidenza combinata di morte o infarto miocardico è stata dell’11.6% tra i pazient trattati con Abciximab, rispetto al 15.3% nei pazienti del gruppo placebo ( RR=0.74; P=0.015 ).

Dallo studio è emerso che nei pazienti con sindrome coronarica acuta senza sopravvallamento ST ad alto rischio, sottoposti ad intervento coronarico percutaneo dopo pretrattamento con 600mg dell’antiaggregante Clopidogrel, gli eventi avversi si sono presentati meno frequentemente con Abciximab; ad un anno dalla somministrazione il beneficio osservato in fase precoce si è mantenuto. ( Xagena_2008 )

Ndrepepa G et al; Eur Heart J 2008; 29 : 455-461



Link: MedicinaNews.it

Cardio2008 Farma2008

XagenaFarmaci_2008