Statine: speciali avvertenze e precauzioni per l'uso di Crestor


Crestor ( Rosuvastatina ) è una statina che trova impiego nel trattamento dell’ipercolesterolemia primaria ( tipo IIa, inclusa l’ipercolesterolemia familiare di tipo eterozigote ) o della dislipidemia mista ( tipo IIb ) in aggiunta alla dieta quando la risposta a quest’ultima e ad altri trattamenti non farmacologici è inadeguata.

Nei pazienti trattati con alte dosi di Crestor, in particolare con 40 mg, è stata osservata proteinuria, per lo più di origine tubulare, rilevata con un test a strisce reattive per le analisi delle urine. Questo fenomeno nella maggior parte dei casi è stato transitorio e intermittente e non è risultato predittivo di danno renale acuto o progressivo.
Nella fase di commercializzazione, la frequenza degli eventi renali gravi è risultata più elevata con il dosaggio di 40 mg.
Nei pazienti trattati con una dose di 40 mg deve essere presa in considerazione, durante i controlli di routine, la valutazione della funzionalità renale.

Nei pazienti trattati con Crestor, a tutte le dosi ed in particolare alle dosi superiori a 20 mg, sono stati riportati effetti a carico della muscolatura scheletrica, es. mialgia, miopatia e, raramente, rabdomiolisi.
Sono stati riportati casi molto rari di rabdomiolisi con l’uso di Ezetimibe ( Ezetrol, Zetia ) in associazione con altri inibitori della HMG-CoA reduttasi. Non si può escludere una interazione farmacodinamica e viene raccomandata cautela nell’uso di questa associazione.
Come per altri inibitori della HMG-CoA reduttasi, nella fase di commercializzazione, la frequenza di rabdomiolisi associata a Crestor è più elevata con la dose da 40 mg.

Il dosaggio della creatinchinasi ( CK ) non deve essere effettuato dopo intensa attività fisica o in presenza di una possibile altra causa di aumento della CK che possa confondere l’interpretazione del risultato.
Se i livelli di CK sono significativamente elevati al momento della determinazione basale ( oltre 5 volte il limite superiore di normalità ), deve essere effettuato un test di conferma entro 5-7 giorni.
Se tale test conferma un valore basale di CK superiore a 5 volte il limite superiore di normalità, il trattamento non deve essere iniziato.

Come per gli altri inibitori della HMG-CoA reduttasi, Crestor deve essere prescritto con cautela in pazienti con fattori predisponenti alla miopatia / rabdomiolisi. Tali fattori includono: compromissione della funzionalità renale; ipotiroidismo; storia personale o familiare di malattie muscolari ereditarie; storia pregressa di tossicità muscolare con altri inibitori della HMG-CoA reduttasi o fibrati; abuso di alcol; età superiore ai 70 anni; casi in cui si può verificare un aumento dei livelli plasmatici; uso concomitante di fibrati. In questi pazienti la terapia con gli inibitori della HMG-CoA reduttasi va somministrata sotto controllo medico e dopo valutazione del rapporto rischio-beneficio.
Se i livelli di CK sono significativamente elevati al momento della determinazione basale ( oltre 5 volte il limite superiore di normalità), il trattamento non deve essere iniziato.

Durante il trattamento, i pazienti devono comunicare immediatamente la comparsa di dolore muscolare, debolezza o crampi inspiegabili, in particolar modo se associati a malessere o febbre. In questi pazienti devono essere misurati i livelli di CK.
Il trattamento deve essere interrotto in caso di aumenti rilevanti di CK ( oltre 5 volte il limite superiore di normalità ), o se i sintomi muscolari sono gravi e causano disturbi quotidiani ( anche se i livelli di CK sono inferiori o uguali a 5 volte il limite superiore di normalità ).
La ripresa della terapia con Crestor o con altri inibitori della HMG-CoA reduttasi, deve essere riconsiderata se i sintomi scompaiono e i livelli di CK tornano alla normalità, utilizzando la dose più bassa e sotto stretto controllo medico. In pazienti asintomatici non è richiesto il monitoraggio di routine dei livelli di CK.

La somministrazione contemporanea di Crestor ed altri farmaci a pazienti trattati negli studi clinici, non ha evidenziato un aumento degli effetti a carico della muscolatura scheletrica. Tuttavia, nei pazienti sottoposti a terapia con altri inibitori della HMG-CoA reduttasi somministrati insieme a derivati dell’acido fibrico, compreso Gemfibrozil ( Lopid ), Ciclosporina ( Sandimmun Neoral ), Acido Nicotinico ( Niacina ), antifungini azolici ( es. Fluconazolo, Itraconazolo ), inibitori delle proteasi e antibiotici macrolidi ( es. Azitromicina, Eritromicina, Claritromicina ), si è registrato un aumento dell’incidenza di miosite e di miopatia.

Gemfibrozil aumenta il rischio di miopatia quando viene somministrato in modo concomitante con alcuni inibitori della HMG-CoA reduttasi. Pertanto, la combinazione di Crestor e gemfibrozil non è raccomandata.

Il beneficio, in termini di ulteriori modifiche dei livelli lipidici, ottenibile con l’uso combinato di Crestor con fibrati o Niacina deve essere attentamente valutato in relazione ai potenziali rischi che tali combinazioni comportano.
L’uso concomitante della dose da 40 mg con fibrati è controindicato.

Crestor non deve essere somministrato a pazienti che manifestino una condizione acuta, grave che possa essere indicativa di miopatia o predisporre allo sviluppo di insufficienza renale secondaria a rabdomiolisi ( per esempio sepsi, ipotensione, interventi chirurgici maggiori, traumi, gravi disturbi metabolici, endocrini ed elettrolitici o convulsioni non-controllate ).

Come per gli altri inibitori della HMG-CoA reduttasi, Crestor deve essere usato con cautela nei pazienti che consumano eccessive quantità di alcol e/o hanno una storia di malattia epatica.
E’ raccomandata l’effettuazione di test di funzionalità epatica prima di iniziare il trattamento, con ripetizione dopo 3 mesi dall’inizio del trattamento.
Se il livello delle transaminasi sieriche è di oltre 3 volte il limite superiore di normalità, il trattamento deve essere interrotto o la dose deve essere ridotta. Nella fase di commercializzazione, la frequenza di eventi epatici gravi ( che consistono prevalentemente nell’aumento delle transaminasi epatiche) è più elevata con la dose da 40 mg.

Nei pazienti con ipercolesterolemia secondaria a ipotiroidismo o a sindrome nefrosica, la terapia con Crestor deve essere iniziata solo dopo la correzione di queste patologie. ( Xagena_2006 )

Fonte: EMEA, 2006



Link: MedicinaNews.it

Cardio2006 Farma2006

XagenaFarmaci_2006