Scompenso cardiaco lieve-moderato e terapia di resincronizzazione cardiaca


La terapia di resincronizzazione cardiaca ( CRT ) produce benefici per i pazienti con disfunzione sistolica ventricolare sinistra e con complesso QRS largo.
La maggior parte di questi pazienti sono candidati per un defibrillatore cardioverter impiantabile ( ICD ).

I Ricercatori dello studio RAFT ( Resynchronization–Defibrillation for Ambulatory Heart Failure Trial ) hanno valutato se l'aggiunta della terapia di resincronizzazione cardiaca a un ICD e la terapia medica ottimale fosse in grado di ridurre la mortalità e la morbilità tra questi pazienti.

I pazienti con scompenso cardiaco di classe NYHA II o III, frazione di eiezione ventricolare sinistra del 30% o valore inferiore, e durata del QRS intrinseco di 120 msec o più, o durata del QRS stimolato di 200 msec o più, sono stati assegnati a ricevere un ICD da solo o un ICD più CRT.

L'endpoint primario era rappresentato dalla mortalità per qualsiasi causa o ospedalizzazione per insufficienza cardiaca.

Un totale di 1.798 pazienti sono stati seguiti per una media di 40 mesi.

L'endpoint primario si è verificato nel 33.2% nel gruppo ICD-CRT e nel 40.3% nel gruppo ICD ( hazard ratio nel gruppo ICD-CRT, HR=0.75; p<0.001 ).

Nel gruppo ICD-CRT 186 pazienti sono morti a fronte di 236 nel gruppo ICD ( HR=0.75: p=0.003 ), e 174 pazienti nel gruppo ICD-CRT sono stati ospedalizzati per insufficienza cardiaca contro 236 nel gruppo ICD ( HR=0.68; p<0.001 ).

Tuttavia, a 30 giorni dopo l'impianto del dispositivo, gli eventi avversi si sono verificati in numero maggiore nel gruppo ICD-CRT ( 124 versus 58 pazienti nel gruppo ICD; p<0.001 ).

In conclusione, tra i pazienti con insufficienza cardiaca e classe NYHA II o III, complesso QRS largo e disfunzione sistolica ventricolare sinistra, l'aggiunta della terapia di resincronizzazione cardiaca al defibrillatore ha ridotto il tasso di mortalità e di ospedalizzazione per scompenso cardiaco.
Questo miglioramento è risultato associato a una maggiore incidenza di eventi avversi. ( Xagena_2010 )

Tang ASL et al, N Eng J Med 2010; Epub ahead of print



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Cardio2010