Confronto tra Abciximab e Tirofiban, nella prevenzione degli eventi ischemici durante e dopo la rivascolarizzazione coronarica percutanea


Gli antagonisti dei recettori della Glicoproteina II a / III b hanno ridotto l'incidenza di morte o infarto miocardico non fatale a 30 giorni dopo rivascolarizzazione percutanea coronarica.
Lo studio ha valutato l'esistenza di differenze nella sicurezza e nell'efficacia tra due antagonisti della glicoproteina, il Tirofiban e l'Abciximab.
L'end-point composito primario (morte, infarto miocardico non fatale, rivascolarizzazione d'urgenza) è stato raggiunto nel 7,6% dei pazienti trattati con il Tirofiban e dal 6% nel gruppo Abciximab.
La differenza nella incidenza di infarto miocardico tra i due gruppi è risultata significativa (6,9% versus 5,4%, rispettivamente).
Il beneficio relativo dell'Abciximab non è stato influenzato dall'età, dal sesso, dalla presenza o assenza di diabete, o dalla presenza o assenza del pretrattamento con Clopidogrel.
Non sono state osservate differenze significative nell'incidenza di gravi complicanze emorragiche e di trasfusioni, ma il Tirofiban ha presentato una minore percentuale di sanguinamenti non gravi e di trombocitopenia.
Dallo studio è tuttavia emerso che il Tirofiban è meno efficace dell'Abciximab nel prevenire gli eventi ischemici durante e dopo la rivascolarizzazione. ( Xagena_2001 )

Topol EJ et al, N Engl J Med 2001; 344: 1888-1894