Myocardial bridge o ponte miocardico: di cosa si tratta?

A cura di Mauro Mennuni, Cardiologia, Ospedale San Filippo Neri, Roma


Il ponte miocardico o "myocardial bridge" è una affezione congenita definita anatomicamente dal passaggio intramiocardico di una porzione di arteria coronarica, nella maggioranza dei casi la discendente anteriore (IVA). Alla coronarografia si trova tra lo 0,6 ed il 16%, ma arriva fino all'85% all'autopsia.
L'importanza clinica, emodinamica e prognostica di tale affezione è molto dibattuta.
La presenza di ponte muscolare in circa l'80% dei cuori che non hanno presentato disturbi durante la vita, indica che il "myocardial bridge" può causare disturbi solo in una minoranza di soggetti. Deve pertanto considerarsi un affezione benigna. Tuttavia esiste un piccolo sottogruppo di soggetti nei quali il ponte miocardico provoca alla coronarografia una compressione della coronaria superiore al 70%, provocando ischemia.
Scarsi sono i lavori in letteratura e si riferiscono in genere a case-report. Lo studio di Schwarz (Beta-blocker therapy in myocardial bridging: functional, angiographic and intracoronary doppler flow characteristics in symptomatic patients with myocardial bridging: effect of short-term intravenous beta-blocker medication in Journal of American College of Cardiology 1996; 27:1637-45) ha confermato che, in un gruppo di malati sintomatici con dimostrazione di ischemia da sforzo indotta da ponte miocardico, la somministrazione di betabloccante riduce l'entità dell'ostruzione coronarica, i sintomi e l'ischemia ad essa correlata.
(Xagena 2000)

(Keywords: ponte miocardico, myocardial bridge, angina)