Pazienti con infezioni correlate al pacemaker e a ICD: terapia antimicrobica e rimozione del dispositivo cardiaco


Ricercatori della Mayo Clinic a Rochester negli Stati Uniti hanno descritto il management ( gestione ) e l’outcome ( esito ) delle infezioni associate al pacemaker permanente e al defribrillatore cardioverter impiantabile ( ICD ) in un’ampia coorte di pazienti.

Le infezioni rappresentano una grave complicanza dei pacemaker permanenti e degli impianti di ICD.
Il trattamento ottimale di queste infezioni non è ben definito.

E’ stata compiuta una revisione retrospettiva dei pazienti con infezioni correlate ai dispositivi cardiaci, ricoverati presso la Mayo Clinic nel periodo 1991-2003.

Un totale di 189 pazienti hanno incontrato i criteri di infezione associata al dispositivo cardiaco, 138 con il pacemaker permanente e 51 con defibrillatore impiantabile.

L’età mediana dei pazienti era di 71,2 anni.

Le più comuni presentazioni cliniche sono state: infezione della tasca del generatore ( 69% ) ed endocarditi correlate al dispositivo ( 23% ).

I principali patogeni per le infezioni carrelate ai dispositivi cardiaci erano gli stafilococchi coagulasi-negativi e lo Staphylococcus aureus, nel 42% e nel 29% dei casi, rispettivamente.

Nella maggior parte dei pazienti è stato rimosso il dispositivo cardiaco.

La durata della terapia antibiotica dopo rimozione del dispositivo si è basata sulla presentazione clinica e sull’organismo causativo ( durata mediana di 18 giorni per l’infezione della tasca contro 28 giorni per l’endocardite; 28 giorni per l’infezione da Staphylococcus aureus versus 14 giorni per l’infezione da stafilococco coagulasi-negativo ( p < 0.001 ).

Il follow-up mediano dopo la dimissione ospedaliera è stato di 175 giorni.

Il 96% dei pazienti è stato sottoposto sia a rimozione del dispositivo che alla somministrazione dell’antibiotico. ( Xagena_2007 )

Sohail MR et al, J Am Coll Cardiol 2007; 49: 1851-1859



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