Febbre reumatica acuta: corticosteroidi per la cardite


La malattia reumatica cardiaca rimane la più importante causa di morte per malattia cardiaca acquisita nei Paesi in via di sviluppo.
Benchè la prevenzione della febbre reumatica e il management delle sue ricorrenze siano ben stabiliti, la gestione ottimale della cardite reumatica attiva è ancora poco definita.

E’ stata compiuta una revisione della letteratura per valutare gli effetti di farmaci antinfiammatori come Acido Acetilsalicilico ( Aspirina ), corticosteroidi e immunoglobuline nella prevenzione o nella riduzione di ulteriori danni valvolari in pazienti con febbre reumatica acuta.

Sono stati inclusi nella revisione 8 studi randomizzati e controllati che hanno coinvolto 996 persone.

Molti agenti steroidei come ACTH ( ormone adrenocorticotropo, Cortisone, Idrocortisone, Desametasone e Prednisone e immunoglobuline per via intravenosa sono stati confrontati con Acido Acetilsalicilico oppure placebo, o assenza di trattamento nei diversi studi.

Sei studi sono stati condotti tra il 1950 e il 1965, mentre i rimanenti 2 risalgono all’ultimo decennio.

In generale, non è stata osservata una differenza significativa nel rischio di malattia cardiaca a 1 anno tra i gruppi trattati con corticosteroidi e con Acido Acetilcisteina ( rischio relativo, RR=0.87 ).

In modo analogo, l’utilizzo di Prednisone ( RR=1.78 ) o di immunoglobuline per via endovenosa ( RR=0.87 ) non ha ridotto il rischio di sviluppare lesioni valvolari cardiache a 1 anno rispetto al placebo.

In conclusione, non sono stati osservati vantaggi nell’uso di corticosteroidi o di immunoglobuline per via endovenosa nella riduzione del rischio di lesioni della valvola cardiaca in pazienti con febbre reumatica acuta.
Molti degli studi disponibili sono datati e questo ha ridotto la possibilità di un’analisi statistica adeguata dei dati e di una valutazione accettabile degli esiti clinici secondo gli standard correnti.
Sono necessari nuovi studi randomizzati e controllati in pazienti con febbre reumatica acuta per valutare gli effetti di corticosteroidi come Prednisone per via orale e Metilprednisone per via intravenosa e altri nuovi farmaci antinfiammatori.
I progressi nelle tecniche di ecocardiografia consentiranno una valutazione più oggettiva e precisa degli esiti cardiaci. ( Xagena_2003

Cilliers AM et al, Cochrane Database Syst Rev 2003;(2): CD003176



Link: MedicinaNews.it

Farma2003 Reuma2003 Cardio2003

XagenaFarmaci_2003