Impianto transcatetere di valvola aortica


L’impianto transcatetere di valvola aortica ( TAVI ), introdotta circa 20 anni fa, è stata una rivoluzione nel trattamento della forma grave di stenosi aortica.

Le complicanze peri-procedurali della TAVI sono oggetto di studio e di continua ricerca e sono in diminuzione grazie al progresso tecnologico ed alla maggiore esperienza dei centri e degli operatori. Fra le complicanze maggiori, anche se rare, è compresa l’embolizzazione della protesi percutanea.

Il meccanismo per cui si può verificare un’embolizzazione è strettamente connesso al principio dell’impianto di protesi aortica per via transcatetere che prevede un ancoraggio non-chirurgico della protesi stessa, grazie ad un oversizing controllato e alla presenza di calcio sulla valvola nativa ( o alla presenza dell’anello protesico in caso di valve-in-valve ), al contrario della sostituzione chirurgica della valvola in cui la fissazione avviene attraverso una sutura.

Le manifestazioni cliniche dell’embolizzazione della valvola transcatetere variano da reperto riscontrato casualmente con tecnica di imaging a una condizione di shock cardiogeno con pericolo di vita imminente.

Le conoscenze relativamente scarse in questo ambito riguardano non soltanto l’outcome clinico ma anche la tempistica, le cause e le strategie di gestione.

In letteratura l’incidenza di questa complicanza varia tra lo 0.3% e l’1.7%.
Dai recenti dati pubblicati sullo European Heart Journal provenienti da un registro internazionale multicentrico retrospettivo ( TRAVEL ), comprendente una coorte di oltre 29 000 pazienti trattati sia mediante protesi autoespandibili che espandibili su pallone, risulta che tale complicanza peri-procedurale si è verificata in 273 casi ( 0.92% ) ed è stata associata a un aumento della mortalità e morbilità in acuto e a medio termine.

Dall’analisi di questa ampia casistica uno degli aspetti più interessanti è che una parte considerevole di embolizzazioni è stata messa in relazione a errori nella scelta della taglia della protesi ( sizing ) o a errori di malposizionamento nelle fasi di impianto, quindi in entrambi i casi a cause potenzialmente prevenibili.

L’incidenza di embolizzazione è leggermente più alta rispetto ad altre complicanze minacciose per la vita come la rottura dell’anulus, la dissezione aortica, o l’ostruzione coronarica; tuttavia, per la scarsità di dati presenti in letteratura, sembra ricevere meno attenzione.
Pertanto è necessaria una maggiore consapevolezza rispetto a fattori predisponenti, a misure preventive e alla messa in atto di appropriate opzioni di salvataggio. ( Xagena_2020 )

Stolcova M et al, G Ital Cardiol 2020; 21(11 Suppl. 1): 35S-44S

Xagena_Medicina_2020