Efficacia della riabilitazione del pavimento pelvico nei pazienti affetti da stipsi e/o incontinenza fecale dopo chirurgia retto-anale


Dall’aprile 2007 al maggio 2008 sono stati trattati presso il Centro di Riabilitazione del Pavimento Pelvico dell’Ospedale S. Giovanni Battista di Torino, 147 pazienti, di cui 44 ( 30% ) erano stati precedentemente sottoposti ad un intervento di chirurgia retto-anale.

L’obiettivo dello studio era quello di valutare la risposta dei pazienti affetti da stipsi e/o incontinenza fecale, precedentemente sottoposti ad interventi di chirurgia retto-anale, alla terapia riabilitativa del pavimento pelvico, con l’obiettivo di un recupero funzionale ( anche solo parziale ) da permettere un miglioramento della qualità di vita.

I 44 pazienti sono stati complessivamente suddivisi nei seguenti gruppi: pazienti affetti da incontinenza fecale ( n=25 ), ulteriormente suddivisi in due sottogruppi definiti rispettivamente A ( n=10, in cui vi è stato un coinvolgimento diretto dell’apparato sfinterico del canale anale durante l’intervento ) e B ( n=15, senza coinvolgimento dell’apparato sfinterico ), pazienti affetti da stipsi ( n=12 ) e pazienti con disturbi misti stipsi/incontinenza ( n=7, ulteriormente suddivisi secondo la prevalenza del disturbo in 2 con incontinenza e 5 con stipsi ).

Per il confronto dei risultati pre- e post-trattamento sono state impiegati due tipi di valutazioni: una valutazione clinica, mediante l’utilizzo del Wexner score per incontinenza e stipsi; una valutazione strumentale, mediante l’esecuzione della manometria rettale per i pazienti con incontinenza fecale ( con eventuale ecografia trans-anale per dimostrare il danno anatomico nei sottogruppi in cui vi può essere stato un interessamento dell’apparato sfinterico ) e defecografia per i pazienti con stipsi ( eventuale Rx transito per escludere cause coliche di stipsi ).

I pazienti con incontinenza che abbiamo classificato come grave si sono ridotti da 8 a 1 ( -87.5% ), mentre nel caso di incontinenza moderata si è passati da 8 a 4 pazienti ( -50% ); 20 pazienti su 25 presentavano disturbi di grado lieve a fine trattamento.
Non è stata riscontrata differenza di risposta al trattamento tra i due sottogruppi di pazienti con incontinenza fecale.
Un risultato analogo è stato ottenuto nei pazienti con stipsi.
Considerando anche il disturbo misto a prevalenza di stipsi, al termine del trattamento non ci sono stati casi classificati come gravi, mentre i casi con disturbo moderato sono dimezzati, passando da 13 a 7 ( -54% ).

In conclusione, i risultati hanno dimostrano che i pazienti con incontinenza fecale e stipsi che hanno subìto un intervento di chirurgia retto-anale, quando sufficientemente motivati, rispondono bene al trattamento riabilitativo. ( Xagena_2009 )

Corno F et al, Minerva Chirurgica 2009;64:197-203



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