Le cure odontoiatriche invasive possono essere associate ad un aumento transitorio del rischio di eventi vascolari


Il trattamento della malattia parodontale può ridurre il rischio cardiovascolare nel lungo periodo, ma alcuni studi hanno suggerito un collegamento tra procedure odontoiatriche, infiammazione acuta, e disfunzione endoteliale. Tuttavia, non è ancora chiaro se tali effetti infiammatori acuti si traducano in un aumento di breve durata del rischio di eventi vascolari.

È stato svolto uno studio basato su una serie di casi auto-controllati per verificare se un trattamento odontoiatrico invasivo possa transitoriamente aumentare il rischio di eventi vascolari.

I pazienti coinvolti nello studio erano soggetti che avevano subito cure dentali invasive, ed erano stati dimessi dall’ospedale con una diagnosi di ictus ischemico ( n=650 ) o di infarto miocardico ( n=525 ), nel periodo 2002-2006.

L'incidenza di ictus ischemico e infarto miocardico nei periodi immediatamente successivi al trattamento dentale invasivo è stata confrontata con l'incidenza osservata in tutti gli altri differenti periodi di tempo.

Il tasso di eventi vascolari è risultato significativamente aumentato nelle prime 4 settimane dopo il trattamento odontoiatrico invasivo ( tasso di incidenza 1.50 ), ed è tornato gradualmente al tasso di base entro 6 mesi.

L'associazione positiva è rimasta anche dopo l'esclusione delle persone con diabete mellito, ipertensione o malattia coronarica, o di persone con prescrizioni per farmaci antipiastrinici o salicilati precedenti al trattamento.

Tuttavia, il potere di esaminare gli effetti delle cure dentarie invasive su ictus e infarto miocardico separatamente è stato limitato a causa della bassa frequenza di procedure odontoiatriche invasive.

Inoltre, la mancanza di informazioni circa l'uso di farmaci da banco ha limitato la capacità di valutare il grado di confondimento procurato dalla possibile negazione di utilizzare farmaci antipiastrinici o salicilati prima del trattamento odontoiatrico invasivo, o dell'uso di farmaci antinfiammatori non-steroidei ( FANS ) dopo il trattamento.

In conclusione, le cure odontoiatriche invasive possono essere associate ad un aumento transitorio del rischio di eventi vascolari. Tuttavia, i rischi assoluti sono minimi, e i benefici a lungo termine sulla salute vascolare probabilmente superano gli effetti negativi di breve durata. ( Xagena_2010 )

Minassian C et al, Ann Intern Med 2010; 153: 499-506



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