Scompenso cardiaco, novità terapeutiche


Il corteo di segni e sintomi che caratterizza la sindrome del cuore stanco ( dalla fame d'aria al gonfiore, da un senso di stanchezza profonda fino a una compromissione della memoria e dello stato cognitivo ) interessa oggi l'1.5-1.8% della popolazione italiana, ma i pazienti aumentano al ritmo di circa 80 mila nuovi casi all'anno, e si calcola che entro un decennio i soggetti scompensati saliranno al 2.3%.

Dallo studio PARADIGM-HF è emerso che l'associazione Sacubitril e Valsartan ( Entresto ), capostipite di una nuova famiglia di farmaci - gli ARNI - nei pazienti con scompenso cardiaco cronico sistolico ( ridotta funzione di pompa ), rispetto all'Ace-inibitore Enalapril, si è dimostrata in grado di ridurre del 20% la mortalità cardiovascolare e del 21% e i ricoveri associati a questa patologia cardiaca.

La mortalità intraospedaliera nello scompenso cardiaco è attorno al 6-8%; quella a un anno dal ricovero al 25%, con punte del 45% nelle persone di età superiore a 75 anni, indipendentemente dalla gravità dell'insufficienza d'organo.

Un ruolo importante nello scompenso cardiaco è dato dalla prevenzione.
Lo smog, ad esempio, può aggravare una condizione cardio-respiratoria al limite. Inoltre, emergenze come l'alcol e le droghe, vecchie o nuove, contribuiscono a un deterioramento cardiaco anticipato.
Complici le cattive abitudini, i pazienti arrivano dallo specialista più giovani, e spesso in situazioni di cardiopatia rilevante o severa.

Per diffusione, uno dei fattori di rischio assolutamente più rilevanti continua a essere il fumo, poi c'è la dieta, che continua a essere lontana dall'ideale, oltre all'attività fisica insufficiente.
Tra i principali nemici del cuore ci sono gli alti livelli di colesterolo e di pressione, il diabete mellito e l'obesità.

Cessare di fumare, praticare sport moderato ma regolare, limitare lo stress, adottare una alimentazione sana povera di sale e grassi: rimangono queste le regole d'oro per difendere il cuore ed evitare che, ammalandosi, si possa sfiancare.

Prevenzione primaria, ma anche secondaria. Perché negli stessi cardiopatici gli stili di vita rimangono non-salutari. ( Xagena_2017 )

Fonte: Updates and best practice in Heart Failure, 2017

Xagena_Medicina_2017