Cicatrici: interventi postchirurgici


I cheloidi e altre cicatrici sono manifestazioni diverse del normale processo di guarigione delle ferite. Se localizzate in aree visibili, le cicatrici hanno un impatto psicologico che potrebbe influenzare la qualità di vita dei soggetti portatori.

Una buona pianificazione pre-operatoria comprende incisioni nascoste nei punti di repere anatomici naturali o la loro esecuzione parallelamente alle linee di tensione della cute, tecniche che vengono utilizzate per migliorare l’aspetto estetico delle cicatrici.

Quando si è sviluppata una cicatrice prominente o molto evidente, si possono applicare diverse modalità terapeutiche comprendenti l’asportazione chirurgica, sebbene l’alto tasso di recidive precluda il suo utilizzo come monoterapia.

Per la correzione delle cicatrici possono essere utili diverse tecniche avanzate di correzione chirurgica, tra cui la plastica Z e la plastica W. Altre modalità che sono state descritte per migliorare l’aspetto estetico delle cicatrici comprendono la criochirurgia, la radioterapia, l’utilizzo di laser e il trapianto di cute sostitutiva.

Le modalità di trattamento postchirurgico adiuvante hanno ridotto in misura significativa i tassi di recidiva associati con la rimozione della cicatrice.

Le terapie topiche ed intralesionali comprendono l’occlusione, la compressione, l’utilizzo di silicone, di corticosteroidi, di interferoni, di Imiquod, di Resiquimod, di Tacrolimus, di 5-Fluorouracile, di retinoidi; tra le nuove modalità, l’utilizzo dell’inibitore del fattore di crescita, il fattore b3 di crescita trasformante ( TGF ), l’interleuchina 10 ( IL-10 ), il Mannosio 6-fosfato, gli UVA-1, gli UVB a lunghezza d’onda ristretta, la terapia con luce intensa e pulsata e la terapia fotodinamica. ( Xagena_2009 )

Viera MH et al, Giornale Italiano di Dermatologia e Venereologia 2009; 144: 243-257



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