Studio FORTE: regimi contenenti Carfilzomib nel mieloma multiplo di nuova diagnosi. Analisi dei sottogruppi in base al rischio citogenetico


In un'analisi prespecificata dello studio di fase II FORTE, sono stati identificati gli esiti associati al numero di anomalie citogenetiche ad alto rischio ( HRCA ) nei gruppi di trattamento sottoposti a regimi di induzione, consolidamento e mantenimento contenenti Carfilzomib ( Kyprolis ) o trattamento di confronto per il mieloma multiplo di nuova diagnosi.

Lo studio FORTE ha dimostrato che l'induzione con Lenalidomide [ Revlimid ] / Desametasone più Carfilzomib ( regime KRd ) ha determinato una percentuale più elevata di pazienti con una risposta parziale molto buona o migliore rispetto al regime KCd, costituito da Carfilzomib, Ciclofosfamide e Desametasone, e che il mantenimento con Carfilzomib / Lenalidomide ha prolungato la sopravvivenza libera da progressione rispetto al mantenimento con la sola Lenalidomide.

Nello studio multicentrico in aperto, 477 pazienti sono stati assegnati in modo casuale in un rapporto 1:1:1 nel periodo 2015-2017 a ricevere quattro cicli di induzione di 28 giorni con Lenalidomide / Desametasone più Carfilzomib ( KRd ), Melfalan e trapianto autologo di cellule staminali ( ASCT ) ) e quattro cicli di consolidamento con regime KRd di 28 giorni; dodici cicli con KRd di 28 giorni; o quattro cicli di induzione con KCd di 28 giorni, Melfalan e trapianto autologo di cellule staminali, e quattro cicli di consolidamento KCd di 28 giorni.
Dopo il consolidamento, i pazienti sono stati stratificati in base a induzione - consolidamento e assegnati in modo casuale al mantenimento con Carfilzomib / Lenalidomide o solo Lenalidomide.

L'attuale analisi ha incluso 396 pazienti con dati completi sulle anomalie citogenetiche ad alto rischio del(17p), t(4;14), t(14;16), del(1p), gain(1q) e amp(1q).
I risultati sono stati valutati in tutti i gruppi di trattamento in base al numero di anomalie citogenetiche ad alto rischio.

Il follow-up mediano dalla prima randomizzazione è stato di 51 mesi ( intervallo interquartile [ IQR ] = 46-56 mesi ).

I tassi di negatività di malattia minima residua sostenuta per 1 anno sono stati del 35% ( 53/153 ) tra i pazienti senza anomalie citogenetiche ad alto rischio, del 41% ( 57/138 ) tra quelli con un HRCA e del 24% ( 25/105 ) tra quelli con due o più HRCA.

La sopravvivenza libera da progressione a 4 anni dalla prima randomizzazione è stata del 71% ( IC 95%, 64–78 ) nei pazienti senza HRCA, del 60% ( IC 95%, 52–69 ) in quelli con un HRCA ( rapporto di rischio [ HR ] vs 0 HRCA = 1.33, P = 0.15 ) e 39% ( IC 95%, 30–50 ) in quelli con due o più HRCA ( HR vs 0 HRCA = 2.56, P inferiore a 0.0001; HR vs 1 HRCA = 1.92, P = 0.0004 ).

La sopravvivenza globale a 4 anni dalla prima randomizzazione è stata del 94% ( IC 95%, 91–98 ) nei pazienti senza HRCA, dell'83% ( IC 95%, 76–90 ) in quelli con un HRCA ( HR vs 0 HRCA = 2.55, P = 0.013 ) e 63% ( IC 95% = 54–74 ) in quelli con due o più HRCA ( HR vs 0 HRCA = 6.53, P inferiore a 0.0001 ); HR vs 1 HRCA = 2.56, P = 0.0004 ).

La durata mediana del follow-up dalla seconda randomizzazione è stata di 37 mesi ( IQR = 33-42 mesi ).
La sopravvivenza libera da progressione a 3 anni dalla seconda randomizzazione è stata dell'80% ( IC 95%, 74–88 ) nei pazienti senza HRCA, del 68% ( IC 95%, 59–78 ) in quelli con un HRCA ( HRCA vs 0 HRCA = 1.68, P = 0.048 ) e 53% ( IC 95%, 42-67 ) in quelli con due o più HRCA ( HR vs 0 HRCA = 2.74, P = 0.0003 ); HR vs 1 HRCA = 1.63, P = 0.051 ).

Questa analisi pre-pianificata dello studio FORTE ha dimostrato che i regimi di induzione-intensificazione-consolidamento basati su Carfilzomib sono strategie efficaci nei pazienti con mieloma a rischio standard ( zero HRCA ) e ad alto rischio ( un HRCA ), con tassi simili di sopravvivenza libera da progressione e negatività di malattia minima residua sostenuta per 1 anno.
Nonostante la promettente sopravvivenza libera da progressione, i pazienti con malattia ad altissimo rischio ( quelli con due o più HRCA ) hanno ancora un aumentato rischio di progressione e morte e quindi rappresentano un bisogno medico insoddisfatto. ( Xagena_2022 )

Fonte: Lancet Oncology, 2022

Xagena_Medicina_2022