Mieloma multiplo: Belantamab mafodotin, un anticorpo monoclonale coniugato, nei pazienti con malattia avanzata e non-più-responder ad altre terapie


Belantamab mafodotin ( Blenrep ) è un anticorpo monoclonale coniugato, composto da due molecole: un anticorpo monoclonale umanizzato ( Belantamab ) e un chemioterapico ( Mafodotin ). L'anticorpo è in grado di legarsi a un recettore espresso sulla superficie delle plasmacellule mielomatose, chiamato BCMA ( antigene di maturazione dei linfociti B ). Una volta legatosi alla superficie cellulare, Belantamab penetra nelle cellule e vi deposita il chemioterapico citotossico, che ne blocca i processi vitali e ne provoca la morte riducendo al minimo i danni ai tessuti sani.

A trarre maggior beneficio da questa nuova terapia contro il mieloma multiplo sarà in primo luogo una categoria di pazienti: coloro che sono stati sottoposti ad almeno quattro precedenti terapie in cui la malattia non risponde al trattamento a base di almeno un inibitore del proteasoma, un agente immunomodulatore e un anticorpo monoclonale anti-CD38, con ricadute o refrattarietà, per i quali non esistono altre soluzioni terapeutiche e quindi destinati alla palliazione.

Al momento i pazienti idenei al trattamento con Belantamab mafodotin sono circa 200, ogni anno in Italia.
Tuttavia, ci sono studi in corso che stanno valutando questo anticorpo monoclonale coniugato in associazione con altri agenti, sia farmaci standard che immunomodulanti.

Inoltre, si sta verificando la somministrazione di Belantamab mafodotin in fasi sempre più precoci della malattia, sino ad arrivare al trattamento del paziente con mieloma multiplo di nuova diagnosi.

DREAMM-2 è uno studio, pubblicato su The Lancet Oncology, che ha verificato la sicurezza e l’efficacia di Belantamab mafodotin. Dallo studio è emerso che oltre la metà dei pazienti ( 58% ) aveva ottenuto una risposta parziale molto buona o superiore e in alcuni casi completa, mentre la sopravvivenza globale ( OS ) mediana è stata di circa 14 mesi.

La dose raccomandata di Belantamab mafodotin è di 2.5 mg/kg, somministrato per infusione endovenosa una volta ogni 3 settimane. Viene raccomandata la continuazione del trattamento fino a progressione della malattia o alla tossicità inaccettabile.

Poiché Belantamab mafodotin potrebbe danneggiare la cornea è necessario che i pazienti si sottopongano a una visita oculistica prima e durante il trattamento. I pazienti devono usare lacrime artificiali senza conservanti almeno 4 volte al giorno a partire dal primo giorno di trattamento con Belantamab mafodotin per poter ridurre gli effetti indesiderati a carico della cornea.

Il mieloma multiplo è al secondo posto tra le neoplasie ematologiche più frequenti dopo il linfoma non-Hodgkin, ed è responsabile dell’1-2% di tutte le neoplasie e del 10-15% dei tumori ematologici. Colpisce in particolare gli anziani, con un’età media alla diagnosi di circa 70 anni ( solo il 2% dei pazienti ha meno di 40 anni ); inoltre, è leggermente più diffuso negli uomini.
L’incidenza stimata è di circa 39.000 nuovi casi ogni anno in Europa.
In Italia, ogni anno, si stimano circa 5700 nuovi casi di mieloma multiplo, con un’incidenza di 3019 casi negli uomini e 2740 nelle donne. Il mieloma multiplo rappresenta l’1.5% di tutti i tumori diagnosticati nella donna ( 7.7 casi ogni 100.000 abitanti per anno ) e l’1.6% di tutti i tumori diagnosticati nell’uomo ( 11.1 casi ogni 100.000 abitanti per anno ). ( Xagena_2021 )

Fonte: EMA, 2021

Xagena_Medicina_2021