Mogamulizumab nei pazienti con linfoma cutaneo a cellule T: studio nella vita reale


Sono stati presentati i dati di un nuovo studio dal mondo reale ( RWD ) che ha evidenziato tassi di risposta più elevati rispetto a quelli precedentemente rilevati nelle persone affette da linfoma cutaneo a cellule T ( LCCT ) trattate con Mogamulizumab ( Poteligeo ).
I risultati, tratti da uno studio osservazionale retrospettivo su pazienti francesi con linfoma cutaneo a cellule T, hanno dimostrato che il miglior tasso di risposta globale nello studio nella vita reale è stato del 58,5%, rispetto al 35% rilevato nello studio MAVORIC.

MAVORIC è lo studio pivot di fase 3 che ha analizzato il trattamento con Mogamulizumab rispetto a un comparatorea attivo nei pazienti adulti già trattati in precedenza per micosi fungoide ( MF ) e sindrome di Sézary ( SS ), due tipi di linfomi LCCT.

I dati sono stati raccolti e analizzati a partire dalle cartelle cliniche di 124 pazienti con micosi fungoide e sindrome di Sézary, trattati con Mogamulizumab tra il mese di febbraio 2014 e il mese di marzo 2020 presso 14 centri terapeutici specialistici in Francia.
Il miglior tasso di risposta globale ( ORR ) registrato nello studio nella vita reale è stato del 47,0% nei pazienti affetti da micosi fungoide e del 68,3% nei pazienti con sindrome di Sézary.
Il tasso ORR nello studio MAVORIC, per contro, è risultato rispettivamente del 21% e del 37%.
Dei 124 pazienti trattati con Mogamulizumab nel corso dello studio, il 44% era rappresentato da pazienti con micosi fungoide e il 56% da pazienti con sindrome di Sézary, contro rispettivamente il 56% e il 44% di MAVORIC.
Nello studio nella vita reale, il 49,6% dei pazienti era alla fase IVA1 della malattia, rispetto al 39% di MAVORIC.

Mogamulizumab ha dimostrato anche un profilo di sicurezza favorevole; nello studio nella vita reale; gli eventi avversi emergenti correlati al trattamento ( TEAE ) più comuni sono stati: linfocitopenia e astenia. I TEAE più comuni verificatisi sia nello studio nella vita reale, sia in MAVORIC, sono stati rash e reazioni correlate all'infusione.

Il linfoma cutaneo a cellule T è un tumore dei globuli bianchi ( linfociti ) che appare sulla pelle.
I linfomi LCCT sono forme rare, gravi e potenzialmente mortali di linfomi non-Hodgkin ( LNH ).
Nei linfomi LCCT, le cellule T maligne circolano nel sangue e migrano verso la pelle, causando lesioni e prurito.
L'incidenza annuale dei linfomi LCCT in Europa è di circa 5,2 nuovi casi per 100.000 abitanti e colpisce circa 240 persone per milione nella regione in un dato momento.
Le due tipologie di LCCT più studiate sono la micosi fungoide e la sindrome di Sézary. Insieme, le due patologie rappresentano circa i due terzi di tutti i linfomi LCCT.

La micosi fungoide rappresenta circa il 60% di tutti i linfomi LCCT; solitamente è indolente e caratterizzata da sintomi cutanei come chiazze o placche, arrossamento e tumori della pelle.
La sindrome di Sézary è molto più rara e rappresenta circa il 5% dei linfomi LCCT; ed è più aggressiva,storicamente con livelli elevati di coinvolgimento ematico. Provoca prurito molto severo, arrossamenti su tutto il corpo ( eritrodermia ), desquamazione intensa della pelle e perdita frequente di capelli.
Dall'insorgenza di un linfoma LCCT, solitamente occorrono dai tre ai sei anni per la diagnosi, in alcuni casi persino decenni. Questo a volte è dovuto al fatto che i linfomi LCCT appaiono molto simili ad altre condizioni della pelle che sono benigne ( ad esempio, eczema e psoriasi ); questo significa potenzialmente che molti pazienti debbano attendere per un periodo lungo e frustrante prima della diagnosi.

I linfomi LCCT possono essere una fonte di forte sofferenza per i pazienti e hanno un impatto negativo per tutta la vita su molti aspetti della quotidianità dei pazienti. I linfomi LCCT causano lesioni cutanee croniche con prurito, dolore, infezioni ricorrenti e lesioni deturpanti della pelle, oltre a disturbi del sonno e problemi psicosociali. Già dalle prime fasi, i linfomi LCCT possono influire sulla capacità dei pazienti di rispondere alle esigenze della famiglia, interferire con il lavoro e limitare le normali attività quotidiane.

I linfociti T maligni nella micosi fungoide e nella sindrome di Sézary esprimono costantemente una molecola, detta recettore 4 delle chemochine CC ( CCR4 ).
Mogamulizumab è un anticorpo monoclonale umanizzato che si lega selettivamente alle cellule con espressione di CCR4 e contribuisce a distruggerle sfruttando il sistema immunitario umano.
Mogamulizumab è una terapia sistemica, somministrata per infusione endovenosa a cadenza settimanale nelle prime 5 settimane e, successivamente, ogni 2 settimane. ( Xagena_2021 )

Fonte: EORTC Meeting, 2021

Xagena_Medicina_2021