Leucemia mieloide acuta recidivante o refrattaria con mutazioni di FLT3-ITD: Quizartinib


Quizartinib è un nuovo agente sperimentale in monoterapia per il trattamento degli adulti con leucemia mieloide acuta ( LMA ) FLT3-ITD positiva, una forma estremamente aggressiva di leucemia mieloide acuta che si associa a una prognosi sfavorevole e per cui attualmente non esistono terapie specifiche.
Il farmaco è stato valutato mediante lo studio registrativo di fase III QuANTUM-R.
Questo è il primo studio randomizzato di fase III ad aver dimostrato che un inibitore FLT3, sotto forma di singolo agente orale, è in grado di prolungare la sopravvivenza globale rispetto alla chemioterapia nei pazienti con leucemia mieloide acuta recidivante / refrattaria con mutazioni di FLT3-ITD.

Nello studio QuANTUM-R, la durata mediana del trattamento con Quizartinib è stata di 4 cicli di 28 giorni, contro 1 ciclo nel braccio chemioterapia di salvataggio.
L’incidenza degli eventi avversi emergenti dal trattamento è risultata paragonabile nei pazienti che ricevevano Quizartinib come singolo agente e in quelli che ricevevano la chemioterapia di salvataggio.
Le reazioni avverse più comuni ( 30%, di qualsiasi grado ) nei pazienti trattati con Quizartinib comprendevano infezioni, sanguinamenti, nausea, astenia, iperpiressia, neutropenia febbrile, vomito, mentre le reazioni avverse più comuni di grado 3 o superiore ( maggiore del 20% ) sono state infezioni e neutropenia febbrile.
Le reazioni avverse più comuni registrate tramite analisi di laboratorio ( incidenza maggiore del 50% ) sono state la riduzione nella conta dei globuli bianchi, linfociti, neutrofili e piastrine e bassi livelli di emoglobina.

La leucemia mieloide acuta è una neoplasia maligna aggressiva del sangue e del midollo osseo, che causa la crescita e l’accumulo incontrollato di globuli bianchi maligni che non funzionano regolarmente e interferiscono con la produzione delle cellule normali del sangue.
Le mutazioni del gene FLT3 costituiscono una delle più comuni anomalie genetiche della leucemia mieloide acuta. La mutazione FLT3-ITD è la più comune dell’FLT3 e colpisce all’incirca 1 paziente su 4 con leucemia mieloide acuta.
I pazienti affetti da leucemia mieloide acuta con mutazioni FLT3-ITD hanno una prognosi complessiva peggiore, che comprende un aumento dell’incidenza di recidiva e un rischio di morte maggiore a seguito della recidiva stessa, nonché una maggiore probabilità di recidiva dopo trapianto di cellule staminali ematopoietiche rispetto ai pazienti che non presentano questa mutazione. ( Xagena_2018 )

Fonte: Daiichi Sankyo, 2018

Xagena_Medicina_2018