Basse dosi di immunoglobuline per via endovenosa e rischio di anemia


Anche piccole dosi di immunoglobuline per via endovenosa ( IVIG ) possono causare una grave forma di anemia.

Sono stati riportati 2 casi di anemia acuta in pazienti affetti da sindrome di Guillain-Barré dopo una dose totale di 125 a 225 g di immunoglobuline per via endovenosa.

E’noto che le immunoglobuline per via endovenosa possono causare anemia emolitica, ma solo a dosaggi elevati.

IVIG trasferisce in modo passivo anticorpi anti-A o anti-B, così come anticorpi anti-Rh, e gli anticorpi contro le infezioni virali.

Entrambi i casi hanno presentato risultati positivi nei test di Coombs per l’antiglobulina con una prematura distruzione dei globuli rossi, anche se l'unico anticorpo rilevato era un anti-A1.

L'emolisi è auto-limitante, e per trattare l’anemia dovrebbe essere impiegata la trasfusione di emazie di tipo 0.

Un uomo di 60 anni trattato per 5 giorni con 45 g di immunoglobuline IV al giorno e una donna di 68 anni trattata con 25 g al giorno per 5 giorni hanno mostrato una conta emoglobinica progressivamente in declino nel corso del trattamento con un nadir di 7.7 e 5.9 g/dL, rispettivamente, al giorno 10.

Dopo le trasfusioni di emazie di tipo 0, al giorno 10, i livelli di emoglobina sono migliorati, con riduzione sensibile della emolisi in entrambi i casi.

Altre reazioni avverse correlate al trattamento hanno incluso: mal di testa, insufficienza renale, epatite C, irritazione meningea, e trombosi. ( Xagena_2012 )

Fonte: The New England Journal of Medicine, 2012

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