Linfoma non-Hodgkin trattato con regimi terapeutici contenenti Rituxumab: alta incidenza di falsi positivi alla PET


La PET ( tomografia a emissione di positroni ) è un potente predittore di recidiva e sopravvivenza nel linfoma non-Hodgkin ( NHL ) sulla base di studi condotti prima dell’avvento di Rituxumab.
Sono disponibili poche informazioni circa il potere predittivo della PET nei pazienti trattati con Rituxumab ( MabThera, Rituxan ).

Sono stati inclusi nello studio, condotto da un gruppo di Ricercatori del Sylvester Comprehensive Cancer Center, a Miami negli Stati Uniti, pazienti con linfoma non-Hodgkin a cellule B aggressivo sottoposti a PET al basale e durante il periodo di follow-up.

La PET è stata definita positiva in caso di attività più alta di quella mediastinale o di background.

In totale, sono stati inclusi 51 pazienti ( 38 con linfoma a grandi cellule B diffuso e 13 con linfoma delle cellule del mantello ) trattati con regimi terapeutici contenenti Rituximab.

Nel 32,5% dei pazienti, studi con la PET a metà terapia sono risultati positivi e il 18,7% dei pazienti ha presentato PET positiva dopo la terapia.

Il valore predittivo positivo, quello negativo, la sensibilità e la specificità della PET a metà terapia nel predire recidive sono stati, rispettivamente, pari a 33%, 68%, 33% e 68%.

Per la PET al termine della terapia, il valorre predittivo positivo, quello negativo, la sensibilità e la specificità per recidiva sono stati, rispettivamente, del 19%, 81%, 13% e 80%.

In conclusione, rispetto ai report precedenti all’introduzione dell’uso di Rituximab, l’aggiunta di Rituximab ha portato a una riduzione del valore predittivo positivo e della sensibilità della PET a metà terapia e al termine della terapia nei pazienti con linfoma non-Hodgkin aggressivo a cellule B. ( Xagena_2009 )

Hans HS et al, Ann Oncol 2009; 20: 309-318



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XagenaFarmaci_2009