Delezioni IKZF1 nella leucemia linfoblastica acuta BCR-ABL1-positiva associate a ridotta sopravvivenza libera da malattia e alto tasso di recidiva


Le cause dell'aggressività della leucemia linfoblastica acuta BCR-ABL1-positiva non sono ben definite.

Per identificare, a livello submicroscopico, le lesioni oncogeniche che cooperano con BCR-ABL1 nell’indurre la leucemia linfoblastica acuta, è stato condotto uno studio sulle alterazioni del numero di copie genomiche, facendo uso del polimorfismo a singolo nucleotide ( SNP ), PCR genomica e sequenziamento genico.

I Ricercatori del GIMEMA LA-WP ( Gruppo Italiano Malattie Ematologiche Maligne dell’Adulto - Leucemia Acuta-Working Party ) hanno valutato 83 pazienti adulti con leucemia linfoblastica acuta, positiva per il cromosoma Philadelphia.

La terapia includeva inibitori della tirosin-chinasi ( TKI ) da soli, la chemioterapia convenzionale o la combinazione di chemioterapia e di inbitori della tirosin-chinasi.

Una delezione 7p12 del gene IKZF1( Ikaros ) è stata identificata in 52 ( 63% ) degli 83 pazienti.
Il pattern di delezione variava tra i diversi pazienti, ma i due più comuni tipi di delezione erano la perdita degli esoni 4 a 7 in 31 ( 37% ) degli 83 pazienti e la perdita degli esoni 2 a 7 in 17 ( 20% ).

La sopravvivenza libera da malattia è risultata ridotta nei pazienti con delezione IKZF1 rispetto ai pazienti con il gene wild-type ( normale ) ( 10 versus 32 mesi, rispettivamente; p=0.02 ).

Inoltre, è stata riscontrata un’incidenza cumulativa di recidiva significativamente più breve nei pazienti con delezione IKZF1, rispetto ai pazienti che presentavano il gene IKZF1 normale ( 10.1 vs 56.1 mesi, rispettivamente; p=0.001 ).

L’analisi multivariata ha confermato l’impatto prognostico negativo della delezione IKZF1 sulla sopravvivenza libera da malattia ( p=0.04 ).

In conclusione, le delezioni IKZF1 sono probabilmente alterazioni genomiche che esercitano un’influenza significativa sulla prognosi della leucemia linfoblastica acuta Ph+ negli adulti. ( Xagena_2009 )

Martinelli G et al, J Clin Oncol 2009; 27: 5202-52077



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Emo2009