Le sindromi infiammatorie intestinali, il diabete di tipo 1, la sarcoidosi, l'anemia perniciosa e la sclerosi multipla non sono risultate associate a rischio di linfoma non-Hodgkin


Alcune malattie autoimmuni sono riconosciute con frequenza sempre maggiore come fattori di rischio per il linfoma non-Hodgkin ( NHL ), ma mancano studi sistematici su larga scala per verificare il rischio di sottotipi di NHL.

Ricercatori del Karolinska University Hospital di Stoccolma, in Svezia, hanno condotto un’analisi aggregata di condizioni autoimmuni auto-riferite e rischio di linfoma non-Hodgkin e dei suoi sottotipi, su 29.423 partecipanti di 12 studi caso-controllo.

La sindrome di Sjogren è risultata associata a un aumento del rischio di linfoma non-Hodgkin di 6,5 volte, ad un rischio 1000 volte più alto di linfoma della zona marginale della ghiandola parotide ( OR = 996 ) e di linfoma diffuso a grandi cellule B e linfoma follicolare.

Il lupus eritematoso sistemico è risultato associato a un rischio 2.7 volte più alto di linfoma non-Hodgkin e di linfoma diffuso a grandi cellule B e linfoma della zona marginale.

L’anemia emolitica è risultata associata a linfoma non-Hodgkin diffuso a grandi cellule B.
Il rischio di linfoma non-Hodgkin a cellule T è risultato più alto nei pazienti celiaci e in quelli con psoriasi.

Per l’artrite reumatoide sono emersi risultati eterogenei da questi studi.

Sindromi infiammatorie intestinali, diabete mellito di tipo 1, sarcoidosi, anemia perniciosa e sclerosi multipla non sono risultate associate a rischio di linfoma non-Hodgkin, a parte lo sviluppo di rari sottotipi di NHL negli organi colpiti. ( Xagena_2008 )

Ekstrom Smedby K et al, Blood 2008; 111: 4029-4038



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