La responsività al test di stimolazione con Verapamil non rappresenta un risultato attendibile per la diagnosi differenziale di iperprolattinemia


I calcioantagonisti modulano la secrezione della prolattina. Il test di stimolazione con Verapamil è stato precedentemente studiato come possibile strumento per la diagnosi differenziale dell’iperprolattinemia, ma con risultati contrastanti.
La macroprolattinemia non è mai stata presa in considerazione.

E’ stata compiuta una rianalisi del valore diagnostico del Verapamil in una popolazione di pazienti, esaminati per la presenza di macroprolattinemia.

Nello studio caso-sontrollo, appaiato, è stata analizzata la risposta della prolattina al Verapamil in 65 pazienti di sesso femminile ( età media: 29.9 anni ) con iperprolattinemia.

È stato somministrato Verapamil 80 mg, per os e sono stati misurati i livelli di prolattinemia dopo 8 e dopo 16 ore tramite tecnica di chemiluminescenza immunometrica.
La responsività al Verapamil è stata quantificata come percentuale di cambiamento del picco ai livelli basali di prolattina ( DPRL ).

Il Verapamil è risultato in grado di aumentare in maniera significativa i livelli di prolattina nei controlli sani ( n=8, DPRL: 183% ), nelle pazienti con macroprolattinoma ( n=8, DPRL: 7% ), con microprolattinoma ( n=19, DPRL: 21% ), con macroprolattinemia ( n=23, DPRL: 126% ), ma non in quelle con pseudoprolattinoma ( n=8, DPRL: 0.8% ) e con iperprolattinemia indotta da Risperidone ( n=7, DPRL: 3% ).

L’analisi delle curve ROC ha rivelato che la mancanza di risposta al Verapamil, definita come DPRL inferiore a 7%, discrimina tra effetto stalk anatomico e funzionale ( sensibilità: 74 %, specificità: 73 %, area sotto la curva: 0.855, P<0.001, CI: 0.768-0.942 ) associati a pseudoprolattinoma o a iperprolattinemia indotta da Risperidone, rispettivamente.

Dallo studio è emerso che la responsività al Verapamil non rappresenta un risultato attendibile per la diagnosi differenziale di iperprolattinemia.
Tuttavia, la mancanza di risposta al Verapamil può discriminare l’effetto stalk ( tono dopaminergico inibito anatomicamente o funzionalmente ) da altre cause di iperprolattinemia con gradi variabili di risposta. ( Xagena_2010 )

Dagdelen S, Usman A, Minerva Endocrinologica 2010;35:53-59



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