Carcinoma epatocellulare: Cabozantinib aumenta la sopravvivenza globale nei pazienti trattati in precedenza con Sorafenib. Studio CELESTIAL


L'AIFA ( Agenzia Italiana del Farmaco ) ha concesso l'autorizzazione alla commercializzazione di Cabometyx, il cui principio attivo è Cabozantinib, sulal base dei risultati dello studio clinico internazionale di fase 3 CELESTIAL.
Lo studio ha raggiunto il suo endpoint primario di sopravvivenza globale ( OS ) dimostrando come Cabozantinib apporti un miglioramento statisticamente e clinicamente significativo nella sopravvivenza globale rispetto al placebo nei pazienti con carcinoma epatocellulare avanzato, precedentemente trattati con Sorafenib.

Cabozantinib compresse era già stato approvato in Italia per il trattamento dei pazienti adulti con carcinoma a cellule renali avanzato precedentemente trattati con terapia anti-VEGF ( fattore di crescita dell'endotelio vascolare ) e per il trattamento di pazienti adulti con carcinoma a cellule renali naïve-al-trattamento a rischio intermediato o alto.

CELESTIAL è uno studio randomizzato di fase 3, in doppio cieco, controllato in cui Cabozantinib è stato confrontato con placebo nei pazienti con carcinoma epatocellulare avanzato che erano stati precedentemente trattati con Sorafenib.
Lo studio è stato condotto in più di 100 Centri in 19 Paesi.
Lo studio era stato progettato per arruolare 760 pazienti affetti da epatocarcinoma in fase avanzata trattati precedentemente con Sorafenib, che potevano aver ricevuto fino a due precedenti terapie antineoplastiche per carcinoma epatocellulare e con adeguata funzionalità epatica.
L’arruolamento dello studio è stato completato nel settembre 2017, e sono stati randomizzati 773 pazienti. I pazienti sono stati assegnati in modo casuale in un rapporto di 2:1 a ricevere 60 mg di Cabozantinib una volta al giorno oppure placebo e sono stati stratificati in base all’eziologia della malattia ( epatite C, epatite B o altro ), regione geografica ( Asia verso altre Regioni ) e presenza di malattia extra-epatica e/o invasione macrovascolare ( sì o no ).
Non era permesso il cross-over tra i bracci dello studio.

L’endpoint primario dello studio era la sopravvivenza globale, gli endpoint secondari includevano la percentuale di risposta obiettiva ( ORR ) e la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ).
Gli endpoint esploratori includevano gli esiti riportati dai pazienti ( PRO ), i biomarcatori e la sicurezza.

Sulla base dei dati clinici disponibili da diversi studi condotti nel setting di seconda linea dell’epatocarcinoma in fase avanzata, l’ipotesi statistica per l’endpoint primario di sopravvivenza globale nello studio CELESTIAL prevedeva una mediana di 8,2 mesi di sopravvivenza globale per il gruppo placebo.
Pertanto, erano necessari un totale di 621 eventi nello studio per ottenere una potenza del 90% al fine di rilevare un aumento del 32% della mediana di sopravvivenza globale nell’analisi finale ( HR 0.76 ).
Sono state pianificate due analisi ad interim e condotte rispettivamente al 50% e al 75% dei 621 eventi previsti.

Lo studio CELESTIAL ha raggiunto l’endpoint primario di sopravvivenza globale, con Cabozantinib che ha prodotto un miglioramento clinicamente e statisticamente significativo della sopravvivenza globale mediana rispetto al placebo nei pazienti con epatocarcinoma.
Il Comitato indipendente di monitoraggio dei dati dello studio ha suggerito di interrompere la sperimentazione per efficacia, perchè dopo la seconda analisi ad interim pianificata i dati erano già evidenti.
E’ stato anche raggiunto l’endpoint secondario di sopravvivenza libera da progressione ( PFS ).
I dati di sicurezza nello studio erano coerenti con il profilo stabilito di Cabozantinib.

Il carcinoma epatocellulare è la forma più comune di tumore epatico negli adulti. La malattia origina da cellule presenti nel fegato denominate epatociti.
Con circa 800.000 nuovi casi diagnosticati ogni anno, il carcinoma epatocellulare rappresenta la sesta più comune causa di tumore e la seconda causa di morte di tumore nel mondo.
Secondo i dati di GLOBOCAN, si stima che all’interno dell’Unione Europea ( EU-28 ) circa 60.000 nuovi pazienti saranno diagnosticati con un tumore del fegato nel 2020. Senza trattamento, i pazienti con la malattia in fase avanzata in genere sopravvivono tra i 4 e gli 8 mesi. ( Xagena_2020 )

Fonte: AIFA, 2020

Xagena_Medicina_2020