Epilessia associata ai tumori cerebrali primitivi: efficacia della monoterapia con Levetiracetam o con Pregabalin


Uno studio di fase II ha dimostrato che Levetiracetam ( Keppra ) e Pregabalin ( Lyrica ) sono importanti opzioni per i pazienti con tumore cerebrale e concomitante epilessia.

Almeno un terzo dei pazienti affetti da tumore cerebrale primitivo sviluppa epilessia nel decorso della malattia, e le persone che sperimentano una prima crisi convulsiva possono trarre beneficio dalla prescrizione di un farmaco antiepilettico con l'obiettivo di ridurre ulteriori eventi convulsivi generalizzati e migliorare la qualità di vita.

C’è un ampio consenso rispetto all’uso di farmaci antiepilettici non-induttori enzimatici, per evitare interazioni epatiche potenzialmente in grado di interferire con la chemioterapia e altri farmaci, come gli steroidi. Tuttavia le evidenze in merito sono scarse.

Tra i nuovi antiepilettici, Levetiracetam e Pregabalin sono considerati tra i composti più sicuri in termini di potenziale interazione farmacocinetica con altri composti.

Levetiracetam si lega alla proteina SV2A delle vescicole sinaptiche, non ha catabolismo epatico, è disponibile in formulazione per os e per via endovenosa.
Inoltre può essere titolato velocemente, mostrando efficacia terapeutica entro poche ore, e la sua biodisponibilità nel liquor cefalorachidiano sembra maggiore rispetto all’emivita plasmatica.

Pregabalin modula i canali per il calcio voltaggio-dipendenti di tipo Q, non subisce alcuna trasformazione metabolica perchè completamente escreto per via renale, quindi senza avere alcun impatto sul sistema microsomiale epatico.
Pregabalin è disponibile solo in formulazione orale, ma è anch’esso rapidamente titolabile, esercitando l’effetto terapeutico entro 48 ore.

L'obiettivo del nuovo studio è stato quello di stabilire la sicurezza e l’efficacia della monoterapia con farmaci antiepilettici con Levetiracetam e Pregabalin nei pazienti con tumore cerebrale primario ed epilessia.

Nello studio di fase II, randomizzato e non-in-cieco, i pazienti sono stati assegnati a monoterapia con Levetiracetam o Pregabalin.
L’efficacia e la tollerabilità sono state valutate utilizzando questionari strutturati.
L’endpoint composito primario era rappresentato da: necessità di interrompere la terapia farmacologica, aggiunta di un ulteriore trattamento antiepilettico, comparsa di almeno due crisi con perdita della coscienza durante il follow-up di 1 anno.

I pazienti sono stati randomizzati a ricevere Levetiracetam ( 25 pazienti ) o Pregabalin ( n=27 ).
La maggior parte dei pazienti era rappresentata da uomini di mezza età, con tumori di alto grado e almeno un episodio convulsivo generalizzato.
Le dosi medie giornaliere impiegate sono state 1.125 mg nel caso di Levetiracetam, e 294 mg per Pregabalin.
I tassi di ritenzione sono stati pari al 59% nel gruppo Levetiracetam e 41% in quello Pregabalin.

L’endpoint composito è stato raggiunto in 9 pazienti trattati con Levetiracetam e in 12 soggetti del gruppo Pregabalin.

Al follow-up di 1 anno, un terzo dei pazienti ha fallito la terapia secondo uno dei motivi specificati nell’endpoint primario: la necessità di interrompere la terapia è insorta per effetti collaterali ( 6 nel gruppo Levetiracetam, 3 in quello Pregabalin ), perdita di efficacia ( rispettivamente 1 e 2 ), impossibilità di somministrazione orale per progressione tumorale ( 0 e 2 ).
Tuttavia, complessivamente il 65% dei pazienti trattati con Levetiracetam e il 75% di quelli del gruppo Pregabalin sono rimasti liberi da attacchi fino al follow-up.
L’aggiunta di un altro farmaco si è avuta rispettivamente in 1 e 4 casi, mentre crisi con perdita di coscienza si sono avute in 1 caso in ciascuno dei due gruppi di trattamento.

Sono deceduti per progressione del tumore 7 pazienti nel gruppo Levetiracetam e 5 in quello Pregabalin, ossia circa un quarto dei pazienti inclusi nello studio; in nessun caso, però, la morte era da considerarsi correlata al farmaco esaminato.

Nonostante il disegno dello studio non prevedesse un confronto tra Levetiracetam e Pregabalin, è stato osservato che i pazienti in terapia con Levetiracetam tendevano a raggiungere prima ( circa a 50 giorni ) un tasso di fallimento del 25%, mentre questo parametro era raggiunto verso i 130 giorni dal gruppo Pregabalin.
I pazienti in terapia con Pregabalin tendevano a diminuire in modo nel tempo, mentre il gruppo Levetiracetam si è stabilizzato sul trattamento dopo i primi 2 mesi.

Riguardo alla tollerabilità, è noto che Levetiracetam induce effetti collaterali psichiatrici e comportamentali fino al 15% dei pazienti con epilessia, oltre a dare sedazione, sonnolenza, depressione e problemi di concentrazione, che hanno rappresentato i problemi più importanti rilevati nello studio.
Il principale evento avverso con Pregabalin era invece la sonnolenza. ( Xagena_2013 )

Fonte: Neuro-Oncology, 2013

Xagena_Medicina_2013