Artemisia annua, non ci sono evidenze cliniche di una sua utilità come antitumorale


L'Artemisia annua è una piccola pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Asteraceae, originaria della provincia di Hunan in Cina.

Alcuni siti Internet hanno diffuso la notizia che l'Artemisia annua può essere utilizzata efficacemente nella cura contro il cancro.
Questi articoli hanno suscitato in molti pazienti oncologici nuove speranze di guarigione.

In merito all'utilizzo dell'Artemisia annua come farmaco antitumorale, si può dire con certezza che, in esperimenti in vitro, uno dei suoi principi attivi, l'Artemisinina e i suoi derivati, hanno dimostrato un effetto tossico sulle cellule tumorali e che questa classe di farmaci è utilizzata come trattamento della malaria con un profilo di tossicità estremamente favorevole.
Alcuni ricercatori dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano sono direttamente coinvolti nella valutazione di un altro principio attivo dell'Artemisia annua, la Diidroartemisinina, e del suo ruolo antineoplastico valutato per ora su modelli preclinici: i risultati sono convincenti.

In merito all'uso clinico i dati disponibili in letteratura sono limitati a un solo studio cinese in pazienti affetti da tumore del polmone non-a-piccole cellule, che ha confrontato l'utilizzo di chemioterapia ( Cisplatino e Vinorelbina ) in combinazione o meno con Artesunato ( un derivato semisintetico dell'Artemisinina ) e qualche case report con diversi preparati e vari dosaggi, in combinazione con differenti trattamenti chemioterapici in neoplasie con varia eziologia.

Lo studio cinese non ha dimostrato che l'aggiunta di Artesunato modifichi la durata della sopravvivenza dei malati e i case report sono molto difficili da interpretare e hanno scarso valore per la generalizzazione di una cura.
In pratica, a oggi non esistono studi clinici che possano darci informazioni di quello che l'Artemisia annua e i suoi derivati producono nell'uomo, sia come tossicità sia come efficacia antineoplastica.

Al momento attuale è possibile dire che:

a) i modelli preclinici fanno ritenere che l'Artemisinina sia una molecola promettente in patologie selezionate;

b) l'emivita di questi farmaci è molto breve, al punto che come farmaco antimalarico è necessario somministrarlo in combinazione a un altro trattamento perché sia effettivamente efficace;

c) la dose utile come farmaco antineoplastico nei modelli in vitro è molto superiore a quella utilizzata nei preparati antimalarici;

d) i diversi preparati di Artemisia annua hanno diverse emivite e diversi profili di distribuzione e tossicità;

e) non è nota quale sia la vera percentuale del principio attivo presente nelle differenti formulazioni di Artemisia annua disponibili online o nelle erboristerie;

f) non esistono studi clinici validi che dimostrino l'efficacia e la sicurezza di questi preparati nell'essere umano.

Queste sono le ragioni per cui nessun medico oncologo e ricercatore può consigliare una dose, un preparato specifico e una schedula di somministrazione dell'Artemisia annua che possa essere, su solide basi scientifiche, efficace e sicuro.
Inoltre, le interazioni con alcuni farmaci biologici o chemioterapici non sono completamente note quindi viene sconsigliato ai pazienti che fossero in trattamento con terapie standard, l'assunzione di parafarmaci o prodotti erboristici a base di Artemisia annua senza informare i medici curanti. ( Xagena_2015 )

Fonte: Istituto Nazionale dei Tumori, 2015

Xagena_Medicina_2015