Reblozyl a base di Luspatercept riduce le trasfusioni di sangue nell'anemia dipendente da trasfusioni di sangue, dovuta a beta-talassemia o a sindromi mielodisplastiche


Luspatercept ( Reblozyl ) nei pazienti adulti con anemia dipendente da trasfusioni di sangue, dovuta a beta-talassemia o a sindromi mielodisplastiche.

Luspatercept è in grado di ridurre in modo sostanziale il fabbisogno trasfusionale: contrasta l’eritropoiesi inefficace del midollo, ovvero la mancata o insufficiente produzione di globuli rossi maturi, causa della grave anemia che può caratterizzare queste due malattie ematologiche. Sebbene il danno iniziale sia di natura diversa nelle due patologie, in entrambe si manifesta, come conseguenza finale, una produzione inadeguata di emoglobina e, quindi, un quadro di anemia.

Luspatercept è il primo agente di maturazione eritroide approvato nell'Unione Europea.

In Italia vivono circa 7mila pazienti con beta-talassemia, una malattia genetica, ereditaria, causata da un difetto di produzione dell’emoglobina, la proteina responsabile del trasporto di ossigeno in tutto l’organismo.

In caso di mutazione di entrambi i geni delle catene beta che formano l’emoglobina, si ha la beta-talassemia major, che presenta un quadro clinico severo, con grave anemia.
I sintomi di questa forma della malattia compaiono già nei primi mesi di vita e, se non si interviene con adeguate terapie, le conseguenze possono essere grave anemia, deformazioni ossee, ingrossamento di milza e fegato, problemi di crescita, complicazioni epatiche, endocrine e cardiovascolari.

Fino agli anni Sessanta i pazienti colpiti da beta-talassemia major non sopravvivevano oltre i 10-15 anni. Oggi grazie alla combinazione della terapia trasfusionale e ferrochelante, la loro aspettativa di vita è decisamente migliorata. I pazienti però sono costretti a sottoporsi a trasfusioni di sangue ogni 2-3 settimane per tutta la vita e ad assumere ogni giorno una terapia ferrochelante, per evitare i danni causati dall’accumulo di Ferro a organi vitali come cuore, fegato e pancreas.

Lo studio internazionale BELIEVE, pubblicato su The New England Journal of Medicine ( NEJM ) e che ha coinvolto 336 pazienti affetti da talassemia trasfusione dipendente, ha già dimostrato come il 70% dei pazienti trattati con Luspatercept riduca del 33% il fabbisogno trasfusionale.

Sindromi mielodisplastiche

Nello studio MEDALIST su 153 pazienti con sindromi mielodisplastiche, il 47% è risultato libero da trasfusioni per circa 2 mesi ( 8 settimane ).
Luspatercept è indicato nelle sindromi mielodisplastiche a rischio molto basso, basso e intermedio, che presentano sideroblasti ad anello con risposta insoddisfacente o non-idonee a terapia basata su Eritropoietina.

Le mielodisplasie sono tumori del sangue, definite sindromi per la loro eterogeneità. Sono causate da un difetto della cellula staminale del midollo osseo, che produce globuli rossi, bianchi e piastrine. Come conseguenza di questa condizione patologica, si verificano due eventi. Si abbassano i valori del sangue, in particolare quelli dei globuli rossi, causando anemia, presente in quasi tutti i pazienti. Inoltre, aumenta il rischio che la malattia evolva in leucemia mieloide acuta, un tumore del sangue più aggressivo.

L’anemia è responsabile di molti sintomi, tra cui il pallore della cute e delle mucose, la stanchezza, l’affanno e il battito cardiaco accelerato.
L’insufficienza di globuli rossi, in quasi tutti i pazienti, nel tempo diventa severa e necessita di un supporto con regolari trasfusioni di sangue, che possono diventare anche molto frequenti.

Trattare l’anemia severa trasfusione-dipendente in modo efficace è la chiave per migliorare la qualità e l’aspettativa di vita dei pazienti con sindrome mielodisplastica.
Luspatercept ha dimostrato negli studi clinici di ridurre in modo sostanziale il fabbisogno trasfusionale nei pazienti con un sottotipo particolare di sindrome mielodisplastica, caratterizzata per la presenza di sideroblasti ad anello.

Luspatercept

Luspatercept, regola la maturazione degli eritrociti, bloccando una via di segnalazione denominata Smad2/3 che rallenta la maturazione degli eritrociti ed è iperattiva nei pazienti affetti da beta-talassemia e sindromi mielodisplastiche. Il blocco della Smad2/3 aumenta la produzione di eritrociti consentendone il normale sviluppo.

Gli effetti indesiderati più comuni di Reblozyl nei pazienti affetti da sindromi mielodisplastiche ( che possono riguardare più di 15 persone su 100 ) sono: stanchezza, diarrea, debolezza, nausea, capogiro, dolore dorsale e cefalea. Gli effetti indesiderati gravi o severi più comuni ( che possono riguardare più di 2 persone su 100 ) sono sincope ( mancamento ), stanchezza, ipertensione ( pressione arteriosa elevata ), debolezza, infezione delle vie urinarie ( infezione delle strutture che trasportano l’urina ) e dolore dorsale.

Gli effetti indesiderati più comuni di Reblozyl nei pazienti affetti da beta-talassemia che richiedono trasfusioni ( che possono riguardare fino a 15 persone su 100 ) sono: cefalea, dolore osseo e articolare.

Gli effetti indesiderati gravi o severi più comuni di Reblozyl sono: iperuricemia ( livelli elevati di acido urico nel sangue ), ictus, effetti dovuti a coaguli di sangue nelle vene quali trombosi venosa profonda, trombosi della vena porta ( coaguli nelle vene che irrorano il fegato ) ed embolia polmonare ( coaguli nelle vene che irrorano i polmoni ).

Gli effetti indesiderati più comuni di Reblozyl nei pazienti affetti da beta-talassemia che non richiedono trasfusioni regolari ( che possono riguardare più di 15 persone su 100 ) sono: cefalea, dolore osseo, dorsale e articolare nonché preipertensione e ipertensione ( pressione arteriosa elevata ). L’effetto indesiderato serio o grave più comune è la frattura traumatica ( frattura causata, per esempio, da una caduta o da un incidente ).

Reblozyl non deve essere somministrato durante la gravidanza. Le donne in età fertile devono usare misure contraccettive efficaci durante il trattamento e per almeno 3 mesi dall’ultima dose.

I pazienti che necessitano di un trattamento per controllare la crescita delle masse di emopoiesi extramidollare ( formazione di cellule ematiche al di fuori del midollo osseo ) non devono utilizzare Reblozyl. ( Xagena_2021 )

Fonte: Celgene ( BMS ), 2021

Xagena_Medicina_2021