Immunoterapia in adiuvante: Atezolizumab nel trattamento del tumore al polmone non-a-piccole cellule in fase iniziale


Atezolizumab ( Tecentriq ) è un anticorpo monoclonale anti-PD-L1, che trova indicazione quale terapia adiuvante per il trattamento del tumore al polmone non-a-piccole cellule ( NSCLC ) in fase iniziale.

L’approvazione si basa sullo studio globale di fase III, IMpower010, multicentrico, randomizzato, in aperto, i cui risultati hanno dimostrato che il trattamento con Atezolizumab come terapia adiuvante, dopo resezione completa e chemioterapia a base di Platino, ha ridotto il rischio di recidiva della malattia o di morte del 57% nei pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule in stadio II-IIIA ( secondo il sistema di stadiazione UICC/AJCC, VII edizione ) con alta espressione di PD-L1 ( maggiore o uguale a 50% ) e assenza di mutazioni di EGFR o di riarrangiamenti di ALK, rispetto alle migliori terapie di supporto.

A fronte di un alto tasso di recidive, con circa il 60% dei pazienti in stadio II e il 75% dei pazienti in stadio III che presentano una ricaduta a 5 anni dall’intervento, la gestione del paziente con tumore al polmone in stadio precoce era ancora una sfida aperta.

La recidiva è un evento frequente anche per i pazienti in stadio precoce completamente resecati. La chirurgia con intento curativo è ad oggi l’opzione standard di trattamento. Dopo l’intervento viene identificato lo stadio della malattia resecata indicando gli eventuali trattamenti adiuvanti di chemioterapia. Se presente una iperespressione di PD-L1, negli stadi patologici II-III selezionati si potrà praticare dopo 2 mesi di chemioterapia standard, un’immunoterapia per 1 anno. Questa opzione consente di ridurre il rischio di morte di oltre il 58% e di aumentare la sopravvivenza a 5 anni del 18% rispetto alla sola chemioterapia.

Le reazioni avverse più comuni di Atezolizumab impiegato in monoterapia ( che possono riguardare più di 1 persona su 10 ) sono stanchezza, appetito ridotto, nausea, vomito, tosse, respirazione difficoltosa, diarrea, eruzione cutanea, febbre, cefalea, dolore dorsale e articolare, debolezza, sensazione di prurito e infezione delle vie urinarie.

Gli effetti indesiderati più comuni di Atezolizumab usato in combinazione con altri medicinali antitumorali ( che possono riguardare più di 2 persone su 10 ) sono neuropatia periferica ( danno di un nervo nelle mani e nei piedi ), nausea, anemia ( bassa conta dei globuli rossi ), neutropenia ( bassa conta dei globuli bianchi ), alopecia ( perdita di capelli ), trombocitopenia ( conta delle piastrine bassa ), eruzione cutanea, stanchezza, stipsi, appetito ridotto e diarrea. ( Xagena_2023 )

Fonte: AIFA, 2023

Xagena_Medicina_2023