Acido Bempedoico e associazione a dose fissa Acido Bempedoico ed Ezetimibe per il trattamento dell’ipercolesterolemia


L’Acido Bempedoico ( Nilemdo ) è disponibile in formulazione singola o in un’associazione a dose fissa con Ezetimibe ( Nustendi ) per ridurre i livelli di colesterolo LDL.

L’Acido Bempedoico è un profarmaco che, attivato a livello epatico, agisce a monte del target delle statine inibendo selettivamente l’ATP citrato liasi ( ACL ), enzima coinvolto nella produzione di colesterolo a livello epatico.

L’associazione a dose fissa di Acido Bempedoico ed Ezetimibe è un nuovo trattamento orale in monosomministrazione giornaliera che combina due meccanismi complementari per ridurre il colesterolo in una singola compressa orale da assumere una volta al giorno. L’Acido Bempedoico inibisce la produzione di colesterolo nel fegato, mentre Ezetimibe riduce l’assorbimento del colesterolo alimentare nell’intestino.

L’Acido Bempedoico non è attivo nel muscolo scheletrico, e si ritiene non-causi effetti collaterali muscolo-correlati, come ad esempio le mialgie.

Negli studi clinici condotti su oltre 4.000 pazienti a rischio alto e molto alto di eventi cardiovascolari, l’Acido Bempedoico ha dimostrato una riduzione ulteriore ( dal 17 al 28% ) del colesterolo LDL in aggiunta alle statine alla massima dose tollerata, con o senza altre terapie orali ipolipemizzanti.
È stata inoltre osservata una riduzione di circa il 18% del colesterolo LDL con le statine ad alta intensità e una riduzione fino al 28% nei pazienti che non assumevano statine.

L’associazione fissa Acido Bempedoico ed Ezetimibe ha dimostrato una riduzione di circa il 38% del colesterolo LDL rispetto al placebo, in aggiunta alla terapia ipolipemizzante di base.

L’Acido Bempedoico è utile, in particolare, per i pazienti a più alto rischio cardiovascolare che non hanno raggiunto gli obiettivi terapeutici nonostante le terapie ipolipemizzanti in corso, e per i pazienti intolleranti.

Gli effetti indesiderati più comuni di Nilemdo ( che possono riguardare più di 1 persona su 100 ) sono iperuricemia, dolore a braccia o gambe e anemia.
Nilemdo non deve essere usato da donne in gravidanza o che allattano al seno. Quando è assunto in associazione a una statina denominata Simvastatina, Nilemdo può aumentare il rischio di effetti indesiderati della stessa Simvastatina, che pertanto non deve essere somministrata a una dose superiore a 40 mg al giorno.

Gli effetti indesiderati più comuni di Nustendi ( che possono riguardare circa 1 persona su 20 ) sono: iperuricemia ( livelli elevati di acido urico nel sangue ) e costipazione. Nustendi non deve essere usato dalle donne in gravidanza o durante l’allattamento al seno.

Le patologie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte nel mondo, con una stima di circa 17,9 milioni di decessi ogni anno, di cui l’85% causati da infarto miocardico o ictus.
In Italia, secondo i dati del Ministero della Salute, le patologie cardiovascolari sono responsabili del 35,8% di tutti i decessi ( 32,5% negli uomini e 38,8% nelle donne ), superando i 230.000 casi annui. Solo nel 2017, 47.000 dei decessi dovuti a patologie cardiovascolari sono stati attribuiti a ipercolesterolemia.

In Italia, oltre 1 milione di pazienti a rischio cardiovascolare elevato, pari a più dell’80% dei pazienti affetti da ipercolesterolemia, non riesce a raggiungere i livelli target di colesterolo LDL raccomandati ( meno di 55mg/dL nei pazienti a rischio molto alto e meno di 70mg/dL per i pazienti a rischio alto ), nonostante l’assunzione di terapie ipolipemizzanti, con conseguente aumento del rischio di eventi cardiovascolari quali infarto miocardico o ictus, responsabili dell’85% dei decessi causati da malattia ateromasica. ( Xagena_2023 )

Fonte: AIFA, 2023

Xagena_Medicina_2023