Epidemiologia del cancro della vescica


Fumo - C’è una convincente evidenza che il fumo di sigaretta aumenti il rischio di cancro della vescica. E’ stato stimato che il fumo di sigaretta sia responsabile di circa 1/3 dei tumori della vescica negli uomini e di circa 1/4 nelle donne.
Si raccomanda di non fumare, di non provare a farlo e di smettere il prima possibile se si fuma.

Bevande - Non c’è evidenza di associazione tra consumi di bevande alcoliche e rischio di tumore della vescica. Non c’è evidenza di associazione tra consumo di caffè e rischio di cancro della vescica, anche se una associazione modesta resta aperta a discussione, pur in assenza di una relazione dose-rischio. Non c’è evidenza di associazione tra consumo di tè e rischio di cancro della vescica. Non sono possibili raccomandazioni.

Consumo di frutta, verdura, vitamine ( A, C, E e folati ) e Selenio - C’è una convincente evidenza di una riduzione del rischio di tumore della vescica per consumi elevati di verdura.
C’è una debole evidenza che alti livelli di Selenio nel plasma riducano il rischio di tumore della vescica.
C’è una debole evidenza di una riduzione del rischio di tumore della vescica per consumi elevati di frutta.
Non c’è evidenza di una riduzione del rischio di tumore della vescica per le vitamine ( Vitamina-A, Vitamina-C, carotenoidi ), anche se ci potrebbe essere una plausibilità biologica ( es. azione antiossidante, inibizione della cancerogenesi ).
Si suggerisce di consumare almeno 3-4 porzioni di verdura al giorno.

Consumo di analgesici - C’è una forte evidenza di aumento del rischio di tumore della vescica per trattamenti prolungati con analgesici contenenti Fenacetina.
Si raccomanda di non usare la Fenacetina.

Occupazione - C’è un buona evidenza che in Europa circa il 5-10% dei tumori della vescica possano essere attribuiti all’esposizione occupazionale.
C’è una forte evidenza di aumento del rischio di tumore della vescica per particolari esposizioni quali: amine aromatiche, idrocarburi policiclici aromatici, 4-aminobifenile, tetracloroetilene e benzopirene.
Si raccomanda di non utilizzare amine aromatiche, idrocarburi policiclici aromatici, 4-aminobifenile, tetracloroetilene e benzopirene al di fuori di sistemi che garantiscano un’adeguata protezione.

Rischio di secondo tumore della vescica in pazienti trattati con radioterapia e/o chemioterapia per un precedente tumore - C’e un modesto aumento di rischio di secondi tumori della vescica in uomini irradiati per tumore della prostata dopo 10-15 anni di follow-up.
C’e evidenza di rischio di secondi tumori della vescica nelle donne che hanno fatto radioterapia per tumore della cervice dopo 15-20 anni di follow-up.
C’e evidenza di rischio di secondi tumori della vescica in pazienti che hanno fatto chemioterapia per linfoma non-Hodgkin ( NHL ), linfoma di Hodgkin e leucemia non-linfocitica dopo 10 anni di follow-up.
C’e una forte evidenza di rischio di secondi tumori della vescica in pazienti che hanno fatto chemioterapia per tumore del testicolo dopo 10-15 anni di follow-up.
Non ci sono evidenze sufficienti a consigliare uno screening sistematico per il tumore della vescica nei pazienti che hanno ricevuto chemioterapia o radioterapia per altri tumori: si suggerisce comunque un monitoraggio. ( Xagena_2009 )

Fonte: Linee Guida su: Neoplasie della Vescica e delle Alte Vie Urinarie – AURO.it, 2009



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