Vaccinazione anti-COVID-19: informazioni sul vaccino Vaxzevria, noto anche come vaccino COVID-19 AstraZeneca


Il vaccino Vaxzevria ( precedentemente noto come Vaccino COVID-19 AstraZeneca ) è un vaccino utilizzato per la prevenzione di COVID-19, malattia causata dal virus SARS-CoV-2.

Il principio attivo del vaccino Vaxzevria è un adenovirus di scimpanzé non in grado di replicarsi che codifica per la glicoproteina spike del virus SARS-CoV-2.
Il vaccino contiene organismi geneticamente modificati ( OGM ).
Gli altri eccipienti di Vaxzevria sono: L-istidina; L-istidina cloridrato monoidrato; cloruro di magnesio esaidrato; polisorbato 80 ( E 433 ); saccarosio; disodio edetato ( diidrato ); acqua per preparazioni iniettabili.

Vaxzevria viene somministrato agli adulti di età pari o superiore a 18 anni.
Il vaccino induce il sistema immunitario a produrre gli anticorpi e le cellule del sangue attive contro il virus, conferendo così una protezione anti-COVID19.
Nessuno dei componenti del vaccino Vaxzevria può provocare COVID-19.

Vaxzevria non deve essere somministrato se il vaccinando è allergico al principio attivo o a uno qualsiasi degli altri componenti di questo vaccino.

Avvertenze e precauzioni

E' necessario rivolgersi al medico o all’operatore sanitario del Centro vaccinale prima di ricevere il vaccino se la persona che deve essere vaccinata: ha avuto una grave reazione allergica o problemi respiratori dopo l’iniezione di un altro vaccino o dopo avere ricevuto il Vaxzevria in passato; è svenuto dopo un’iniezione; ha una malattia o un’infezione grave con febbre alta. Tuttavia, se ha una febbre lieve o un’infezione delle vie respiratorie superiori ( come un raffreddore ) potrà comunque ricevere la vaccinazione; ha un problema di sanguinamento, una tendenza alla formazione di lividi, o se usa medicinali per prevenire la formazione di coaguli di sangue; • il suo sistema immunitario non-funziona correttamente ( immunodeficienza ) o sta assumendo medicinali che indeboliscono il sistema immunitario ( come corticosteroidi ad alto dosaggio, immunosoppressori o medicinali antitumorali ).

In seguito alla somministrazione di Vaxzevria sono stati osservati molto raramente coaguli di sangue, spesso in siti insoliti ( ad es. cervello, intestino, fegato, milza ), in associazione a bassi livelli di piastrine, in alcuni casi con la presenza di sanguinamento. Questa condizione includeva casi gravi con coaguli di sangue in siti diversi o insoliti come pure coagulazione o sanguinamento eccessivi in tutto il corpo. La maggior parte di questi casi si è verificata nei primi 14 giorni successivi alla vaccinazione e si è verificata principalmente in donne sotto i 60 anni di età. In alcuni casi questa condizione ha provocato morte.

E' necessario rivolgersi immediatamente a un medico in caso di respiro affannoso, dolore al petto, gonfiore alle gambe o dolore addominale persistente dopo la vaccinazione.
Inoltre, deve essere consultato immediatamente un medico se, dopo alcuni giorni, si verificano mal di testa intensi o persistenti o visione offuscata dopo la vaccinazione, o se dopo pochi giorni compaiono lividi sulla pelle o chiazze rotonde in un punto diverso dal sito di vaccinazione.

Il Comitato per la valutazione dei rischi per la farmacovigilanza ( PRAC ) dell’EMA ( European Medicines Agency ), ritiene che i benefici di Vaxzevria nel combattere la minaccia ancora diffusa del COVID-19 ( che a sua volta provoca problemi di coagulazione e può essere fatale ) continuano a superare il rischio di effetti indesiderati.

Gravidanza e allattamento

Se è in corso una gravidanza, se si sospetta o si sta pianificando una gravidanza o se si sta allattando con latte materno, è necessario chiedere consiglio al medico prima di ricevere il vaccino Vaxzevria.
L’esperienza sull'uso di Vaxzevria in donne in gravidanza è limitata.
Gli studi di tossicità riproduttiva sugli animali non sono stati completati.
Sulla base dei risultati dello studio preliminare, non sono previsti effetti sullo sviluppo del feto.
La somministrazione del vaccino Vaxzevria durante la gravidanza deve essere presa in considerazione solo quando i potenziali benefici sono superiori ai potenziali rischi per la madre e per il feto.

Durata della protezione e limitazioni dell’efficacia del vaccino

La durata della protezione offerta dal vaccino non è nota; sono tuttora in corso studi clinici volti a stabilirla.
La protezione inizia da circa 3 settimane dopo la prima dose di Vaxzevria. I soggetti potrebbero non essere completamente protetti fino a 15 giorni dopo la somministrazione della seconda dose.
Come con tutti i vaccini, la vaccinazione con Vaxzevria potrebbe non proteggere tutti i soggetti vaccinati. È pertanto essenziale continuare a seguire scrupolosamente le raccomandazioni di sanità pubblica ( mascherina, distanziamento e lavaggio frequente delle mani ).

Come viene somministrato Vaxzevria

Vaxzevria viene somministrato sotto forma di iniezione intramuscolare nella parte superiore del braccio.
È previsto un richiamo ed è raccomandabile che la seconda dose dello stesso vaccino sia somministrata circa 12 settimane dopo la prima dose per completare il ciclo di vaccinazione.
È molto importante che venga eseguita la seconda somministrazione per ottenere una risposta immunitaria ottimale.

In caso di dimenticanza della data prestabilita per la seconda somministrazione, è necessario rivolgersi al proprio medico curante o al centro vaccinale dove è stata somministrata la prima dose.

Possibili effetti indesiderati

Con Vaxzevria possono verificarsi, come con tutti i vaccini, effetti indesiderati, sebbene non tutte le persone li manifestino.
Deve essere richiesta assistenza medica urgente se si manifestano sintomi di grave reazione allergica. Tali reazioni possono includere una combinazione di uno qualsiasi dei seguenti sintomi: sensazione di svenimento o stordimento; cambiamenti nel battito cardiaco; fiato corto; respiro sibilante; gonfiore delle labbra, del viso o della gola; orticaria o eruzione cutanea; nausea o vomito; mal di stomaco.

Con Vaxzevria possono verificarsi i seguenti effetti indesiderati:

Effetti indesiderati molto comuni ( possono interessare più di 1 persona su 10 ): dolorabilità, dolore, calore, prurito o lividi nel punto in cui viene praticata l'iniezione; sensazione di stanchezza ( affaticamento ) o sensazione di malessere generale; brividi o sensazione di febbre; mal di testa; sensazione di malessere ( nausea ); dolore alle articolazioni o dolore muscolare.

Effetti indesiderati comuni ( possono interessare fino a 1 persona su 10 ): gonfiore o arrossamento nel punto in cui viene praticata l'iniezione; febbre ( superiore a 38°C ); malessere ( vomito ) o diarrea; bassi livelli di piastrine nel sangue.

Effetti indesiderati non-comuni ( possono interessare fino a 1 persona su 100 ): sonnolenza o sensazione di vertigini; diminuzione dell'appetito; ingrossamento dei linfonodi; sudorazione eccessiva, prurito o eruzione cutanea.

Effetti indesiderati molto rari ( possono interessare fino a 1 persona su 10.000 ): coaguli di sangue spesso in siti insoliti ( ad es. cervello, intestino, fegato, milza ), associati a bassi livelli di piastrine nel sangue. ( Xagena_2021 )

Fonte: AIFA, 2021

Xagena_Farmacia_2021