Management della sindrome da intestino irritabile


La sindrome da intestino irritabile è un disordine funzionale del tratto gastrointestinale, caratterizzato da dolori addominali e cambiamenti delle abitudini intestinali, con una storia naturale fluttuante. La prevalenza nella popolazione si aggira tra il 5 e il 20%, e rappresenta un considerevole costo sociale dal punto di vista sanitario.

Le lineeguida per la gestione della sindrome da intestino irritabile raccomandano di utilizzare i criteri di diagnosi basati sulla sintomatologia per fornire una diagnosi positiva, senza la necessità di ricorrere a indagini atte a escludere una disfunzione organica. Comunque, prove recenti hanno dimostrato che tali criteri non risultano né di essere stati ben convalidati da studi prospettici né di essere stati eseguiti in maniera subottimale.

Indagini atte a escludere disfunzioni organiche di base nella sindrome da intestino irritabile danno pochi risultati ed è improbabile che la diagnosi venga riveduta ed eventualmente corretta durante controlli successivi, benché lo screening per la celiachia attraverso analisi sierologiche sembra essere un parametro utilizzato nelle recenti controlli sistematici e nella meta-analisi.

Malgrado non esista ancora nessuna terapia riconosciuta in grado di alterare il decorso dell’IBS, una serie di controlli sistematici e di meta-analisi, condotte per aggiornare la monografia dell’American College of Gastroenterology, hanno dimostrato che l’assunzione di fibre, antispasmodici, antidepressivi, antagonisti 5-HT3 e 5-HT4, terapie psicologiche, e i prodotti probiotici ( supplementi dietetici a base di microrganismi ) sono tutti più efficaci rispetto al placebo.
Gli antidiarroici possono apportare qualche beneficio, in termini di miglioramento della frequenza di evacuazione e consistenza, nella sindrome dell’intestino irritabile caratterizzata da diarrea, mentre il Lubiprostone ( Amitiza ) può avere un ruolo nella sindrome da intestino irritabile caratterizzata da costipazione; tuttavia tali dati sono ancora preliminari. ( Xagena_2009 )

Ford AC, Minerva Gastroenterologica e Dietologica 2009; 55: 273-287


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