I consigli dei microbiologi per evitare i rischi legati alle punture di insetto


Zanzare, zecche, pappataci possono trasmettere agli esseri umani e agli animali in genere, patogeni in grado di causare malattie fastidiose e potenzialmente gravi.



La zanzara, e più specificamente la Culex pipiens, la più diffusa nel nostro Paese, è uno dei serbatoi del Virus del Nilo occidentale ormai endemico in molte aree dei Paesi Europei e del bacino mediterraneo, tra cui l’Italia.

Chi viene punto da una zanzara infettata dal virus nella maggior parte dei casi ( 80% ) non sviluppa alcun sintomo, ma in un caso su cinque potrebbe sviluppare febbre, mal di testa, eruzioni cutanee, dolori articolari e muscolari. In rari casi, circa uno su 150, il virus raggiunge il sistema nervoso centrale, causando encefalite o meningite, accompagnate da sintomi quali rigidità del collo, disorientamento.

Flebotomo

Il flebotomo o pappatacio è il vettore del virus Toscana ( Tosv ). Nella maggior parte dei casi questo virus provoca una lieve forma febbrile, ma nelle forme più gravi può causare mal di testa, febbre, nausea, vomito e dolori muscolari, eritemi cutanei maculo-papulari, sino a meningiti e meningoencefaliti.
Oltre al Tosv, i pappataci trasportano altri patogeni, in particolare la Leishmania, un protozoo parassita che causa la leishmaniosi, malattia particolarmente pericolosa per i cani ma che può colpire anche l’uomo, specialmente i bambini, gli anziani e i soggetti fragili.

Zecca

La zecca è in grado di trasmettere virus, batteri e protozoi patogeni per l’uomo, come la malattia di Lyme, la rickettsiosi, la tularemia, l’ehrlichiosi. In Italia il pericolo maggiore è costituito dal virus dell’encefalite da zecche. Dopo il morso di una zecca infetta, circa il 70% delle persone sviluppa un’infezione asintomatica o paucisintomatica. Il restante 30% sviluppa sintomi simil-influenzali con febbre alta, mal di testa, stanchezza, dolori ai muscoli e alle articolazioni della durata di una settimana.

Prevenzione

La prevenzione consiste nel mettere in atto pochi e semplici accorgimenti. Serve trattare le caditoie di propria pertinenza con prodotti larvicidi, evitare ristagni d'acqua, mettere al riparo dalla pioggia tutto ciò che può raccogliere acqua, introdurre pesci in vasche e fontane così da poterle bonificare, chiudere ermeticamente i recipienti che non possono essere spostati, svuotare giornalmente i sottovasi ed altri recipienti, tagliare periodicamente l’erba e controllare lo sviluppo della vegetazione.

Tuttavia, la prevenzione più efficace consiste nel ridurre la probabilità di subire punture: è buona norma dunque proteggere gli ambienti di casa, per esempio usando le zanzariere alle finestre, ed utilizzare repellenti che abbiano una significativa concentrazione di principio attivo in modo da poter essere efficaci per parecchie ore.

Per l'encefalite da zecca esiste un vaccino per l'adulto ( da somministrare a partire dai 16 anni ) e uno pediatrico. Il vaccino non protegge contro altri virus e batteri che possono essere trasmessi da punture di zecca, pertanto è necessario adottare comunque tutte le precauzioni possibili per evitare punture di zecca nelle zone a rischio, come l’utilizzo di apposite calzature, coprendo gambe e braccia con indumenti adeguati. ( Xagena_2023 )

Fonte: Associazione microbiologi clinici italiani ( Amcli ), 2023

Xagena_Medicina_2023