Trofodermin riduce il ritardo nel processo di cicatrizzazione


Possono essere numerosi i fattori che ritardano il processo di cicatrizzazione.

Un adeguato livello di umidità, ossigenazione, e la temperatura al di sotto dei 37 gradi, favorisce il processo di cicatrizzazione.
D’altra parte però ci sono fattori come l’ipossia tissutale, la presenza di infezioni locali, la presenza di tessuto necrotico, la concomitanza con determinate malattie ( es. diabete ), che possono rallentare in modo sensibile la guarigione della ferita.

E’ necessario in ogni caso effettuare una medicazione ottimale, evitando medicazioni ermetiche, che creando un ambiente caldo-umido favoriscono la proliferazione batterica.
Va evitata inoltre l’esposizione del paziente al freddo, soprattutto in caso di ferite da intervento chirurgico, perché ipotermia rallenta il processo di riepitelizzazione.

In presenza di tessuto necrotico o ulcerazioni risulta utile l’applicazione di preparati che accelarano il processo di guarigione.

Trofodermin è un preparato dermatologico, disponibile sotto forma di spray o crema, adatto per una rapida ricostruzione della cute lesa.
I principi attivi del Trofodermin, il Clostebol e la Neomicina, agiscono sinergicamente assicurando un’azione trofico-cicatrizzante, che determina accorciamento del tempo di riparazione delle ferite, eliminando nel contempo, grazie all’azione antisettica della Neomicina, l’instaurarsi di infezioni che sono tra le principali cause di rallentamento della guarigione delle ferite.

Il Trofedermin va applicato formando una strato sottile, 1 o 2 volte al giorno sulla cute lesa, che va eventualmente coperta con una garza sterile. ( Xagena_2008 )



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