Segnalazioni di gravi reazioni sistemiche, tra cui compromissione respiratoria e morte dopo impiego della Tossina botulinica


La Tossina botulinica di tipo A ( Botox; 100 U/fiala ) è una neurotossina, approvata per il trattamento dello strabismo, blefarospasmo e disordini del nervo facciale, torcicollo spasmodico, vari disordini della spasticità ( tra cui deformità dinamica del piede equino dovuta a paralisi cerebrale ), disfonia spasmodica, iperidrosi ascellare, e trattamento delle linee glabellari.
Una forma di Tossina botulinica di tipo A, complessata con emoagglutinina ( Dysport, 500 U/fiala ), è anche disponibile per simili indicazioni, ma più limitate.

L’FDA ( Food and Drug Administration ) e Health Canada hanno ricevuto segnalazioni di gravi reazioni sistemiche, tra cui compromissione respiratoria e morte dopo impiego della Tossina botulinica.
Le reazioni sono indicative di botulismo, che si presenta quando la tossina diffonde in altre parti dell’organismo oltre al sito di iniezione.

Negli Stati Uniti, le morti colpiscono prevalentemente i bambini trattati per spasticità degli arti associata a paralisi cerebrale; i più gravi casi non-fatali comprendono: insufficienza respiratoria richiedente intubazione per la nutrizione gastrica e supporto ventilatorio.
Le morti associate ad insufficienza respiratoria sono state riportate negli adulti e nei bambini in Canada.

Sin dalla metà del 1994, il TGA ( Therapeutic Goods Administration ) ha ricevuto 45 segnalazioni correlate all’uso della Tossina botulinica; in nessun caso è stato riportato esito fatale.
I rapporti hanno riguardato 36 femmine e 9 maschi, di età compresa tra 2 e 79 anni ( mediana: 45 anni ); 5 segnalazioni hanno riguardato i bambini al di sotto di 10 anni.

Le reazioni riportate più comunemente si riferiscono a debolezza muscolare ( 16 casi ) ai siti adiacenti o distanti dall’area di iniezione, tra cui: 8 report di disfagia ( con almeno 2 casi sufficientemente gravi da richiedere l’ospedalizzazione dei soggetti ); 3 di insufficienza respiratoria o dispnea associata a debolezza muscolare intercostale e/o diaframmatica, dopo iniezione della Tossina botulinica agli arti inferiori; e 7 di debolezza muscolare generalizzata.
Altre reazioni riportate comunemente: rash o altre reazioni allergiche ( 10 ), diplopia ( 6 ), e fatigue ( 4 ).

Sette delle segnalazioni hanno riguardato uso off-label ( non-autorizzato ) della Tossina botulinica ( cefalea tensiva, acalasia, bruxismo, iperattività neurogenica del muscolo detrusore, incontinenza urinaria ), e 17 uso cosmetico ( rughe cutanee ) e uso secondo le indicazioni terapeutiche ( spasticità focale, o spasmo muscolare ).

Sedici segnalazioni hanno riferito di completa guarigione: 6 di questi hanno riportato un periodo di recupero di 1-3 mesi dopo il trattamento, e in 1 caso dopo 6 mesi.
Le rimanenti segnalazioni hanno indicato che l’outcome ( esito ) era sconosciuto o il recupero non ancora completato al momento della segnalazione
Molti degli esiti di recupero non ancora completato stanno ad indicare che la disabilità o i sintomi persistono da 1 mese a 1 anno, che è in accordo con l’effetto di lungo periodo della tossina.
Alcune segnalazioni hanno descritto la scomparsa degli effetti avversi al momento in cui gli effetti benefici del farmaco sono diminuiti, che è anche in accordo con il profilo farmacologico della Tossina botulinica.

Sulla base dell’esperienza generale, la maggior parte degli effetti avversi con la Tossina botulinica appaiono essere non-gravi, di lieve-moderata intensità e transitori.
Le gravi reazioni avverse sono rare e generalmente correlate a infiltrazione della tossina in aree non-target ( disfagia, debolezza muscolare e sequele come polmonite da aspirazione ), generalmente, ma non sempre, attribuite all’eccessivo volume dell’iniezione che a sua volta si correla alla concentrazione impiegata o alla somministrazione non-corretta.

La corretta tecnica di iniezione e la buona conoscenza dell’anatomia umana sono rilevanti prerequisiti per la somministrazione della Tossina botulinica.
Il trattamento dovrebbe essere iniziato con la più bassa dose efficace e ripetuto ad intervalli, i più lunghi possibili. ( Xagena_2009 )

Fonte: Australian Adverse Drug Reactions Bulletin, 2009



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