Gotta: rischio di grave tossicità, talora fatale, con l'overdose di Colchicina


La Colchicina ( in Italia: Colchicina Lirca ) trova indicazione nel trattamento della gotta in fase acuta, ma solo nei casi dove i farmaci antinfiammatori non-steroidei ( FANS ) non sono tollerati o sono inefficaci. Il farmaco è anche indicato nella profilassi di breve periodo durante la terapia iniziale con altri trattamenti.

All’MHRA ( Medicines and Healthcare products Regulatory Agency ) sono giunti una serie di segnalazioni di eventi gravi e fatali riguardanti l’overdose di Colchicina.
I pazienti a particolare rischio di tossicità sono quelli con danno renale ed epatico, malattia gastrointestinale o cardiaca, e i pazienti con età estreme.

L’overdose da Colchicina è complessa e si dovrebbe ricorrere prontamente ad uno specialista.
In realtà, spesso si osserva un ritardo fino a 6 ore prima che la tossicità si manifesti, e alcune manifestazioni possono ritardare anche di 1 settimana o più a lungo.

Sintomi dell’overdose

Le prime manifestazioni ( fino a 1 giorno dopo l’ingestione ) comprendono nausea, vomito, dolore addominale e diarrea, La diarrea può essere profusa e sanguinolenta, e il paziente può presentare disturbi elettrolitici e shock ipovolemico.

Le manifestazioni dopo 1-7 giorni comprendono confusione, ridotta gittata cardiaca, aritmie cardiache, danno renale ed epatico, distress respiratorio, iperpiressia, e depressione midollare. Il quadro può progredire a insufficienza multipla d’organo con associata aplasia del midollo osseo, convulsioni, coma, rabdomiolisi, e coagulazione intravascolare disseminata.

Terapia iniziale dell’overdose

Negli adulti che hanno ingerito più di 0.1 mg/kg di peso corporeo di Colchicina per un periodo di 1 ora, o nei bambini che hanno ingerito qualsiasi quantità per un periodo di 1 ora, deve essere somministrato il Carbone attivo.
Ulteriori dosi di Carbone attivo possono favorire l’eliminazione sistemica e possono essere prese in considerazione nei pazienti che hanno ingerito più di 0.3 mg/kg.

Né l’emodialisi né l’emoperfusione favoriscono l’eliminazione della Colchicina.

Nella gestione dell’overdose dovrebbero essere considerate anche misure di supporto e sintomatiche generali in base allo stato del paziente, tra cui monitoraggio dei segni vitali, elettrocardiografia, e indici ematologici e biochimici.

Per il possibile presentarsi di sintomi ad esordio tardivo, i pazienti dovrebbero essere attentamente monitorati per almeno 6 ore dopo l’ingestione, o per almeno 12 ore se hanno assunto più di 0.3 mg/kg. Dopo questo periodo, i pazienti asintomatici possono essere dimessi con la raccomandazione di ripresentarsi alla visita specialistica nel caso in cui dovessero manifestarsi sintomi gastrointestinali. ( Xagena_2009 )

Fonte: Drug Safety Update - MHRA, 2009



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