La supplementazione con Folati non ha prodotto miglioramenti significativi degli esiti della gravidanza


Nonostante l’associazione causale tra difetti del metabolismo dei folati, che comportano iperomocisteinemia, e rischio di difetti del tubo neurale sia ben documentato, l’associazione tra deficit di folato plasmatico ed altre patologie della gravidanza non è ancora del tutto chiara.

E’ stata compiuta un’analisi di dati pubblicati in letteratura riguardanti la relazione tra folato sierico ed esiti avversi della gravidanza distinguendo tra le evidenze emerse dagli studi osservazionali e i risultati degli studi clinici controllati.

Studi osservazionali hanno suggerito che un buon livello di folatemia in gravidanza fosse associato a un più alto peso alla nascita, un maggior peso placentale e un minor numero di parti pretermine. Tali conclusioni però per molti aspetti non concordano con quelle degli studi clinici randomizzati.

Sono stati identificati 12 studi randomizzati con supplementazione di Acido Folico verso placebo. L’analisi degli studi clinici non ha dato risultati certi: negli studi in cui è emersa un’efficacia dell’Acido Folico non si è raggiunta la significatività statistica, tranne in tre studi dove la capacità dell’Acido Folico nel ridurre la percentuale di nati di basso peso è risultata essere statisticamente significativa.

Inoltre, per quanto riguarda il parto pretermine, la preeclampsia ed il distacco di placenta, nonostante in alcuni studi osservazionali l’Acido Folico sia risultato associato a una riduzione di questi esiti avversi, negli studi clinici controllati, ad oggi disponibili, la supplementazione con Acido Folico non ha avuto effetti significativi. ( Xagena_2010 )

Chiaffarino F et al, Minerva Ginecologica 2010;62:293-301



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