Sclerosi multipla trattata con Natalizumab: risposta immunitaria al virus JC


Natalizumab ( Tysabri ) è utilizzato per la prevenzione delle ricadute e della progressione della disabilità in pazienti con sclerosi multipla, ma è stato associato a leucoencefalopatia multifocale progressiva.

È stato condotto uno studio per meglio comprendere le associazioni tra il virus JC, che causa la leucoencefalopatia multifocale progressiva, e il trattamento con Natalizumab valutando in maniera prospettica i pazienti con sclerosi multipla che avevano iniziato il trattamento con Natalizumab.

Campioni di sangue e urine sono stati esaminati per verificare la presenza del DNA del virus JC con real-time PCR quantitativa prima del trattamento e a intervalli regolari dopo l’inizio del trattamento e fino a 18 mesi.

Con la stessa tempistica, sono stati valutati la risposta immunitaria contro virus JC, virus di Epstein-Barr, citomegalovirus, glicoproteina oligodendrocitica della mielina ( MOG ) e proteina oligodendrocitica basica della mielina ( MOBP ).

Con un saggio immuno-enzimatico è stata valutata la risposta immunitaria umorale specifica per il virus JC.

Gli stessi esperimenti sono stati effettuati su campioni di sangue da pazienti con sclerosi multipla prima e 10 mesi dopo l’inizio del trattamento con Interferone beta.

Sono stati analizzati 24 pazienti con sclerosi multipla trattati con Natalizumab e 16 trattati con Interferone beta.

Nei pazienti sottoposti a terapia con Natalizumab, non è stato riscontrato DNA del virus JC nel sangue in nessuno dei controlli effettuati nel tempo.
Tuttavia, il DNA virale di JC è stato identificato nelle urine di 6 pazienti e nella maggior parte dei casi la quantità di DNA rilevata è risultata stabile nel tempo.

Rispetto ai valori precedenti al trattamento, la risposta immunitaria di tipo cellulare è aumentata contro citomegalovirus a 6 mesi, contro virus JC a 1, 9 e 12 mesi e contro virus di Epstein-Barr e proteina oligodendrocitica basica della mielina a 12 mesi, mentre le risposte umorali sono rimaste stabili.

Non è stato osservato un aumento nelle risposte immunitarie di tipo cellulare specifiche contro i virus o contro proteine della mielina nei 16 pazienti trattati con Interferone beta.

In conclusione, Natalizumab aumenta le risposte immunitarie di tipo cellulare specifiche contro il virus e contro le proteine della mielina nel sangue periferico dopo 1 anno, senza segni di riattivazione virale. ( Xagena_2010 )

Jilek S et al, Lancet Neurol 2010; 9: 264-72



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