THC nel trattamento della malattia di Alzheimer


Il Tetraidrocannabinolo ( THC ), componente attivo della marijuana, sembra inibire la formazione di placche di amiloide, il marker primario della malattia di Alzheimer, in modo più efficace rispetto al Donepezil ( Aricept ) e al Tacrina ( Cognex ).

Lo studio è stato compiuto da Ricercatori del The Scripps Research Institute di La Jolla, negli Stati Uniti.

I dati di questo studio, se confermati, potrebbero fornire una base per un nuovo approccio terapeutico nella malattia di Alzheimer, trattando sia i sintomi che la progressione della malattia.

Precedenti studi hanno mostrato che i cannabinoidi posseggono attività antiossidante ed antinfiammatoria.

Nel 2005, i ricercatori spagnoli hanno dimostrato che la somministrazione intracerebroventricolare del cannabinoide sintetico WIN55, 212-2 è stata in grado di prevenire la compromissione cognitiva e di ridurre la neurotossicità nei ratti.

Precedenti studi clinici del Dronabinolo ( Marinol ), un THC sintetico, hanno mostrato che la somministrazione del farmaco a pazienti con malattia di Alzheimer permette di ridurre l’agitazione e di stimolare la perdita di peso. ( Xagena_2006 )

Fonte: The Scripps Research Institute, 2006




Link: MedicinaNews.it

Neuro2006 Farma2006

XagenaFarmaci_2006