Degenerazione maculare senile essudativa: Beovu


Beovu, il cui principio attivo è Brolucizumab, è stato approvato nell'Unione Europea.
L'anticorpo monoclonale in soluzione iniettabile trova indicazione nel trattamento della degenerazione maculare senile essudativa ( wAMD ).

La degenerazione maculare senile essudativa è una malattia degenerativa cronica della vista, causata dal fattore di crescita dell'endotelio vasale, VEGF, una proteina il cui eccesso favorisce la crescita dei vasi sanguigni anomali sotto la macula ( l’area della retina responsabile di una nitida visione centrale ). Il fluido che fuoriesce da questi neovasi altera la normale struttura retinica compromettendo la visione. Inibendo il fattore VEGF, Brolucizumab è concepito per sopprimere la crescita dei vasi sanguigni anormali e la potenziale fuoriuscita di liquido nella retina.

La degenerazione maculare senile essudativa è una delle principali cause di grave perdita della vista e di cecità nelle persone di età superiore ai 65 anni: colpisce infatti oltre 20 milioni di persone in tutto il mondo delle quali circa 1.7 milioni risiedono in Europa. I primi sintomi della degenerazione maculare senile essudativa includono una visione sfocata o ondulata, con la progressione della malattia i pazienti perdono la visione centrale e non riescono quindi a vedere bene gli oggetti situati direttamente davanti a loro.

L’approvazione europea si basa sui risultati degli studi clinici di fase III HAWK e HARRIER, nel corso dei quali Brolucizumab ha soddisfatto il suo endpoint primario, dimostrando guadagni visivi ( BCVA, best-corrected visual acuity ) non-inferiori ad Aflibercept a 1 anno ( settimana 48 ) e mantenendo il risultato anche a 2 anni.

Brolucizumab ha inoltre ottenuto risultati migliori di Aflibercept negli endpoint secondari correlati al fluido: un numero significativamente inferiore di pazienti presentava fluido intra-retinico ( IRF, intra-retinal fluid ) e/o fluido sotto-retinico ( SRF, sub-retinal fluid ), rispettivamente 31% per Brolucizumab 6 mg versus 45% per Aflibercept in HAWK; 26% versus 44% in HARRIER a 1 anno.

Inoltre, Brolucizumab ha dimostrato superiore capacità di ridurre lo spessore retinico ( CST, central subfield thickness ), un altro indicatore di malattia.
Le differenze osservate alla settimana 16 e a 1 anno sono state mantenute a 2 anni.
In entrambi gli studi, con Brolucizumab, il 30% in meno dei pazienti ( rispetto ad Aflibercept ) presentava segni di attività di malattia già dalla settimana 16.

In HAWK e HARRIER, oltre la metà dei pazienti affetti da degenerazione maculare senile essudativa ( rispettivamente 56% e 51% ), ha mantenuto una frequenza di iniezioni di 3 mesi per 1 anno. I pazienti rimanenti sono stati trattati con una frequenza di 2 mesi.

Brolucizumab è il più avanzato frammento anticorpale umanizzato a singola catena ( scFv1,7, single-chain antibody fragment ).
I frammenti anticorpali a singola catena, grazie alle piccole dimensioni, presentano ottima penetrazione tissutale, rapida eliminazione dalla circolazione sistemica.
L’innovativa struttura produce una piccola molecola ( 26 kDa ) dotata di una potente inibizione ed elevata affinità a tutte le isoforme VEGF-A.
Negli studi preclinici, Brolucizumab ha dimostrato efficacia nell’inibire l’attivazione dei recettori VEGF attraverso la prevenzione dell’interazione ligando-recettore.
L’aumento della via di segnalazione di VEGF è associato ad angiogenesi oculare patologica e a edema retinico. L’inibizione del pathway VEGF ha dimostrato di inibire la crescita delle lesioni neovascolari e di sopprimere la proliferazione delle cellule endoteliali e la permeabilità vascolare. ( Xagena_2020 )

Fonte: Novartis, 2020

Xagena_Medicina_2020