Tecentriq nel cancro al seno metastatico triplo-negativo in associazione a chemioterapia


Atezolizumab ( Tecentriq ) in associazione a nab-Paclitaxel, un chemioterapico, trova inidcazione come trattamento di prima linea nei pazienti con cancro al seno triplo-negativo localmente avanzato non-resecabile o metastatico ( mTNBC ), positivo al biomarcatore PD-L1 ( maggiore o uguale a 1% ), non-trattato in precedenza con chemioterapia per la malattia metastatica.
Il test VENTANA PD-L1 (SP142) permette di identificare i pazienti con tumore TNBC elegibili al trattamento di combinazione con Atezolizumab.

Atezolizumab è un anticorpo monoclonale studiato per legarsi a una proteina chiamata PD-L1 espressa sulle cellule tumorali e sulle cellule immunitarie infiltranti il tumore, in modo da bloccarne le interazioni con i recettori PD-1 e B7.1. Inibendo PD-L1, Atezolizumab può consentire l'attivazione dei linfociti T. Potenzialmente, Atezolizumab può essere utilizzato in associazione ad altre immunoterapie oncologiche, con le terapie target e con varie chemioterapie per il trattamento di un'ampia gamma di tumori.

L'approvazione si è basata sui risultati dello studio di fase III IMpassion130. I dati relativi alla sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) hanno dimostrato un beneficio statisticamente significativo per Atezolizumab in associazione al chemioterapico nab-Paclitaxel, e hanno sottolineato come tale combinazione abbia ridotto significativamente il rischio di peggioramento della malattia o di morte del 38% rispetto al solo nab-Paclitaxel ( PFS mediana=7.5 vs 5 mesi; hazard ratio [ HR ]=0.62, IC 95%: 0.49-0.78, p inferiore a 0.0001 ) nei pazienti che erano risultati positivi all'espressione di PD-L1 su cellule immunitarie infiltranti il tumore.
Alla seconda analisi intermedia, Atezolizumab e nab-Paclitaxel hanno mostrato un miglioramento clinicamente significativo della sopravvivenza globale ( OS ) di 7 mesi rispetto al placebo e nab-Paclitaxel nella popolazione PD-L1-positiva ( OS mediana=25.0 vs 18.0 mesi; HR=0.71, IC 95%: 0.54 -0.93 ).
I risultati di sopravvivenza globale nella popolazione PD-L1-positiva non sono stati formalmente testati a causa del disegno gerarchico dello studio in quanto la significatività statistica per la sopravvivenza globale nella popolazione intention-to-treat ( ITT ) non è stata raggiunta ( OS mediana=21.0 vs 18.0 mesi; HR=0.86, IC 95%: 0.72 -1.02. p=0.078 ).

La valutazione di PD-L1 sulle cellule immunitarie infiltranti il tumore è essenziale per identificare i pazienti con cancro alla mammella triplo-negativo che possono beneficiare di questa associazione con Atezolizumab.
Lo stato di espressione di PD-L1 nello studio IMpassion130 è stato valutato con il kit di immunoistochimica VENTANA PD-L1 (SP142).

Il profilo di sicurezza nel braccio Atezolizumab e nab-Paclitaxel è apparso coerente con i profili di sicurezza noti dei singoli farmaci oggetto dello studio, e non sono stati identificati nuovi segnali di sicurezza con l’impiego di tale associazione.
La natura e l'incidenza degli eventi avversi gravi e degli eventi avversi di grado 3-4 sono risultati coerenti con i profili di sicurezza noti dei due farmaci o con la patologia stessa.
Sono stati segnalati eventi avversi gravi nel 23% delle pazienti trattate con Atezolizumab più nab-Paclitaxel, rispetto al 18% delle pazienti trattate con la sola chemioterapia.
Le reazioni avverse di grado 3-4 sono state riportate nel 49% dei soggetti che hanno ricevuto Atezolizumab più nab-Paclitaxel rispetto al 42% dei soggetti sottoposti alla sola chemioterapia.

Lo studio IMpassion130 è uno studio di fase III, multicentrico, randomizzato in doppio cieco, volto a valutare l'efficacia, la sicurezza e la farmacocinetica di Atezolizumab e nab-Paclitaxel rispetto a placebo in associazione con nab-Paclitaxel in donne con carcinoma triplo negativo localmente avanzato non-resecabile o metastatico che non abbiano ricevuto una precedente terapia sistemica per il tumore in oggetto.
Lo studio ha coinvolto 902 pazienti randomizzate secondo il rapporto 1:1.
Gli endpoint co-primari erano la sopravvivenza libera da progressione in base alla valutazione dello sperimentatore ( RECIST 1.1 ) e la sopravvivenza globale nella popolazione ITT e PD-L1-positiva. Gli endpoint secondari comprendevano il tasso di risposta obiettiva, la durata della risposta e i patient-reported outcome ( PRO ).

Il cancro al seno è il tumore più comune tra le donne, con oltre 2 milioni di casi diagnosticati ogni anno in tutto il mondo.
Il cancro al seno triplo-negativo rappresenta il 15% di tutti i tumori alla mammella ed è più diffuso tra le donne sotto i 50 anni, rispetto ad altre forme di tumore mammario. È definito dalla mancanza di espressione e/o amplificazione dei recettori bersaglio per estrogeni, progesterone e amplificazione HER25.
Le pazienti con cancro al seno triplo negativo metastatico in genere hanno una progressione rapida e una sopravvivenza globale inferiore rispetto alle pazienti con altri sottotipi di tumore al seno. ( Xagena_2019 )

Fonte: Roche, 2019

Xagena_Medicina_2019