Carcinoma testa-collo: radioterapia a intensità modulata a risparmio della paratiroide versus radioterapia convenzionale


La xerostomia è il più comune effetto collaterale della radioterapia del testa-collo.
Rispetto alla radioterapia convenzionale, la radioterapia a intensità modulata può ridurre l’irradiazione delle ghiandole parotidi.

È stata valutata l’ipotesi che la radioterapia a intensità modulata che risparmia la parotide riduca l’incidenza di grave xerostomia.

È stato condotto uno studio randomizzato e controllato nel periodo 2003-2007, che ha confrontato la radioterapia convenzionale ( controllo ) con la radioterapia a intensità modulata con risparmio della parotide.

Pazienti con carcinoma faringeo a cellule squamose confermato per via istologica ( T1-4, N0-3, M0 ) in 6 Centri per la radioterapia nel Regno Unito sono stati assegnati in maniera casuale alle due tecniche di radioterapia ( rapporto 1:1 ).

Una dose di 60 o 65 Gy è stata prescritta in 30 frazioni giornaliere somministrate dal lunedì al venerdì con trattamento in aperto.

La randomizzazione è stata stratificata per Centro e per sede del tumore.

L’endpoint primario era la proporzione di pazienti con xerostomia di grado 2 o maggiore a 12 mesi, secondo la valutazione alla scala Late Effects of Normal Tissue ( LENT SOMA ).

Le analisi sono state condotte su una base per intention-to-treat, con l’inclusione di tutti i pazienti valutati.

Il follow-up a lungo termine dei pazienti è in corso.

A ciascun ramo di trattamento sono stati assegnati 47 pazienti.

Il follow-up mediano è stato di 44.0 mesi.

Sei pazienti in ciascun gruppo sono deceduti prima dei 12 mesi e 7 pazienti del gruppo radioterapia convenzionale e 2 in quello radioterapia a intensità modulata non sono stati valutati a 12 mesi.

A 12 mesi, gli effetti collaterali della xerostomia sono stati riportati in 73 degli 82 pazienti ancora in vita; l’incidenza di xerostomia di grado 2 o maggiore a 12 mesi è risultata significativamente più bassa nel gruppo radioterapia a intensità modulata che in quello radioterapia convenzionale ( 25 [ 74% ] su 34 pazienti trattati con radioterapia convenzionale vs 15 [ 38% ] su 39 sottoposti a radioterapia a intensità modulata, p=0.0027 ).

Il solo evento avverso di grado 2 o peggiore registrato che ha mostrato differenza significativa tra i gruppi di trattamento è stata la fatigue, che è risultata maggiormente prevalente nel gruppo radioterapia a intensità modulata ( 18 [ 41% ] su 44 pazienti con radioterapia convenzionale vs 35 [ 74% ] su 47 sottoposti a radioterapia a intensità modulata, p=0.0015 ).

A 24 mesi, la xerostomia di grado 2 o maggiore è risultata significativamente meno comune con la radioterapia a intensità modulata che con radioterapia convenzionale ( 20 [ 83% ] su 24 pazienti trattati con radioterapia convenzionale vs 9 [ 29% ] su 31 sottoposti a radioterapia a intensità modulata; p inferiore a 0.0001 ).

A 12 e 24 mesi, sono stati osservati benefici significativi nel recupero della secrezione della saliva nel gruppo radioterapia a intensità modulata rispetto al gruppo radioterapia convenzionale, e sono stati osservati miglioramenti significativi nei punteggi di qualità di vita specifici per secchezza delle fauci e generali.

A 24 mesi, non sono state osservate differenze significative tra i gruppi randomizzati nelle tossicità tardive diverse da xerostomia, nel controllo regionale o nella sopravvivenza generale.

In conclusione, preservare le ghiandole parotidi con radioterapia a intensità modulata riduce in modo significativo l’incidenza della xerostomia e porta al recupero della secrezione della saliva e a miglioramenti nella qualità di vita associata, e quindi conferma il ruolo della radioterapia a intensità modulata nel carcinoma a cellule squamose di testa e collo. ( Xagena_2011 )

Nutting C et al, Lancet Oncol 2011; 12: 127-136

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Onco2011